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Posted: Novembre 13th, 2011 | Author: porno | Filed under: Documenti | Tags: AIDS, Circolo Maurice, Epistemology of the Closet, Eve Kosofsky Sedgwick, Federico Zappino, Liliana Ellena, Luisa Passerini, omofobia, Queer, Stanze Private | Commenti disabilitati su Alcune riflessioni dopo la presentazione di Stanze Private
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“C’e’ un momento in cui bisogna essere maleducate”
Eve Kosofsky Sedgwick
L’incontro di alcuni giorni fa al circolo GLBTQ Maurice di Torino sul libro Stanze Private di Eve Kosofsky Sedgwick è stato per me molto significativo.
Arrivare all’incontro dopo una giornata particolarmente faticosa e trovare una sala gremita oltre la capienza massima, persone interessate e interventi di altissimo livello è stata una piacevole sorpresa.
Luisa Passerini, Federico Zappino e Liliana Ellena mi hanno fatto scoprire la figura e parte del pensiero di Eve Kosofsky Sedgwick, la voglia di provocare e rimettere in discussione la sua vita, il suo mondo, e le certezze di un movimento GLBT e femminista come quello statunitense degli anni ’90.
Le mie conoscenze filosofiche sono molto limitate ma la serata mi ha offerto comunque numerosi spunti di riflessione che proverò a sintetizzare di seguito. Non voglio fare un report della serata, non ne ho nè le competenze nè l’interesse. E’ stata una serata ricca di emozioni, sensazioni e suggestioni oltre che di concetti e riflessioni.
Voglio solo provare a riportare qui alcuni miei appunti, le frasi che mi hanno in qualche modo toccato, i dubbi e le domande che mi sono posto e su cui continuerò a riflettere ancora a lungo.
- Il testo di Segdwick delinea una sorta di genealogia femminista. Nasce da una impasse dei movimenti femministi e GLBT negli USA.
- L’AIDS mettere in crisi l’attivismo GLBT negli USA mettendo in luce l’elemento violento dell’omofobia dimenticato negli anni precedenti. Vi furono tendenze genocidarie.
- Il termine eterosessuale viene storicamente introdotto successivamente alla nascita del termine omosessuale e non viceversa.
- In Italia il passaggio dell’AIDS è stato rimosso e non vi è stata una reale elaborazione da parte del movimento GLBTQ.
- La malattia della Sedgwick (tumore al seno) è stata per lei lo spunto per rimettere in discussione il suo essere donna.
- La Sedgwick si definiva obesa, volontariamente non procreativa, eterosessuale, sposata ed ebrea.
- L’uscita dal closet deve avvenire con la consapevolezza che l’oppresso può diventare oppressore (vedi la regina Ester nella tradizione ebraica)
- Lo studio della sessualità e quello del genere non sono la stessa cosa.
- L’analisi di Sedgwick era anti-omofobica. Per arrivare al queer dobbiamo dotarci di strumenti anti-omofobici.
- Il termine queer è riappacificante o conflittuale con il femminismo?
- Il movimento gay statunitense attaccò duramente Sedgwick.
- L’omosessuale è uno stigma di marginalizzazione del maschile e del virile o è la quintessenza della norma maschile e virile?
Posted: Novembre 13th, 2011 | Author: porno | Filed under: Appuntamenti, Repressione | Tags: Desmontaje 4F, Interferenze, Radio Blackout | Commenti disabilitati su Approfondimento radiofonico sul caso Desmontaje 4F
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Oggi a partire dalle ore 16 sulle libere frequenze di Radio Blackout (105.250FM a Torino e provincia o in streaming via internet) è possibile ascoltare un approfondimento sul caso Desmontaje 4F a cura della trasmissione Interferenze.
Posted: Novembre 12th, 2011 | Author: porno | Filed under: Appuntamenti | Tags: Amina, Circolo Maurice, cisgender, cisomonormatività, cissessismo, gay di destra, genocidio, GLBT, ILGA, intersessualità, Judith Butler, monosessualità, omonazionalismo, pinkwashing, Queer, tradizionalismo, xenofobia | Commenti disabilitati su Omo/transnazionalismo, pinkwashing, GLBT di destra, xenofobia: parliamone
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“Noi, lesbiche-gay-trans, dobbiamo proteggerci contro questo nuovo odio verso gli immigrati”.
Judith Butler
Tutto nacque su una mailing list discutendo del caso Amina. Poi per una serie di collegamenti mentali più o meno casuali si iniziò a parlare di pinkwashing, omonazionalismo, gay di destra e xenofobia.
Infine si decise di trovare uno spazio e un tempo per parlarne, per chiarirsi le idee su questi concetti così complicati eppure così attuali ed interessanti.
Venerdi’ 18 novembre a partire dalle ore 21.00 presso il circolo di cultura GLBTQ Maurice in via Stampatori 10 (Torino) si terrà il quarto incontro.
Durante i precedenti tre incontri sono emersi numerosissimi spunti di discussione, analisi, osservazioni, curiosità ed esperienze di vita. Gli incontri sono spesso poco lineari e decisamente informali ma sempre molto interessanti per la quantità di spunti e interrogativi che vengono posti.
Durante il prossimo incontro si parlerà probabilmente anche di alcuni temi collaterali emersi a margine e durante la quindicesima conferenza annuale dell’ILGA che si è svolta a fine ottobre a Torino tra cui:
- Cisgender, cissessismo, cisomonormatività – di cosa stiamo parlando?
- scontro generazionale nell’autodefinirsi in UK (semplificando GLBT vs Queer nella definizione di se’ stessi).
- una riflessione generale sul ruolo di ILGA e di conferenze del genere nel panorama politico attuale. Strumento del potere o spazio per creare network?
- reinterpretare e adattare il tradizionalismo e i valori tradizionali come strumento usato dalla comunità GLBT “mainstream” per sentirsi normali? E’ possibile sovvertire le tradizioni rimanendovi dentro?
- il privilegio di essere monosessuale (vedi The monosexual privilege checklist).
- la normazione delle persone intersessuali può essere considerato genocidio legalizzato?
Posted: Novembre 11th, 2011 | Author: porno | Filed under: Repressione | Tags: consultori, Feminist Blog Camp, obiettori di coscienza, Torino | Commenti disabilitati su Fuori gli obiettori dalle nostre vite!
Durate il Feminist Blog Camp 2011 svoltosi a Torino qualche settimana fa è stato elaborato da alcune realtà e soggettività presenti il seguente comunicato che gira in questi giorni in rete e che vi ripropongo.
Siamo donne, ragazze, studentesse, precarie, disoccupate, provenienti da differenti città, appartenenti a collettivi di genere e percorsi di autodeterminazione. Da tempo siamo impegnate nelle nostre regioni a contrastare quelle politiche sociosanitarie che minano, seppur in modi differenti, l’autodeterminazione delle donne in tema di scelta di maternità; in particolare l’introduzione del volontariato pro vita nei consultori e la privatizzazione dei servizi sanitari che si accompagnano a quella capillare diffusione dell’obiezione di coscienza come vero e proprio dispositivo per normare le nostre condotte e sessualità. Il Feminist Blog Camp è stata per noi occasione di incontro e condivisione. Un incontro dal quale non abbiamo potuto che trarre conferma all’idea che questi attacchi siano assolutamente trasversali e che le singole regioni rappresentino il laboratorio di un disegno più ampio, volto a generalizzare questo modello sociosanitario in tutta Italia.
La nostra risposta politica dunque non può che essere unitaria, intersecando i singoli percorsi di lotta regionali: quelli relativi alle normative sui consultori, all’iter della pillola RU486 e quello dell’interruzione volontaria di gravidanza, contro l’introduzione del movimento per la vita nei consultori, al quale ribadiamo che non daremo alcuno spazio. Intendiamo dunque coordinarci su due livelli, uno informativo rispetto alle condizioni delle singole regioni, l’altro volto a individuare una linea comune di contrasto verso quanto sta accadendo.
Vogliamo perciò costruire delle tappe di confluenza delle rispettive lotte nei nostri luoghi di battaglia, nelle scuole, nelle università, nei consultori, per dare vita ad una rete, nella speranza che il percorso intrapreso conduca ad un momento di confronto e lotta unitario.
Nessuno spazio al movimento per la vita in ospedali, consultori e scuole!Fuori gli obiettori dalle nostre vite!
Assemblea plenaria Feminist Blog Camp
Laboratorio Sguardi sui Generis – Torino
Le Ribellule – Roma
Mujeres Libres – Bologna
Consultoria Autogestita – Milano
Assemblea Le De’Genere – Terni
Femminismo a Sud
xxd – rivista di varia donnità
Vengoprima! – Venezia
Frequenze di genere – Bologna
Femminile Plurale
Un altro genere di comunicazione
Collettivo LeGrif – Pisa
Comitato Donne 13 Febbraio – Pisa
women.it/Orlando
Posted: Novembre 11th, 2011 | Author: porno | Filed under: General | Tags: Alessia Ballini, Azione gay e lesbica, Elena Biagini, John Gilbert, Ornella De Zordo, Una Ribellione necessaria | Commenti disabilitati su Una ribellione necessaria a Firenze
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Per chi si trovasse a Firenze domani segnalo l’appuntamento seguente.
Una ribellione necessaria.
Lesbiche, gay e trans: 40, 30, 20 anni di movimento
Sabato 12 novembre 2011 alle ore 18
PRESENTAZIONE DEGLI ATTI DEL CONVEGNO
Saranno presenti la curatrice Elena Biagini e alcune/i delle autrici e degli autori degli interventi pubblicati fra cui Nerina Milletti, John Gilbert e Ornella De Zordo.
Nel 2009 ricorreva il ventennale della nascita del circolo che oggi si chiama Azione gay e lesbica. Sono stati vent’anni di presenza a Firenze e nella provincia circostante, di costruzione di visibilità, cultura e politica altre. Azione gay e lesbica ha voluto sottolineare questa tappa importante del suo percorso con un convegno che desse valore e spazio alla memoria, sia sul piano documentaristico e testimoniale, sia su quello dell’iniziativa culturale e politica nell’attualità.
Il convegno ha messo a fianco tre grandi inizi che, nelle differenti scale di importanza, si intrecciano e si alimentano a vicenda: il quarantennale della rivolta di Stonewall, quando lesbiche gay e trans scesero in strada per la prima volta per protestare contro le vessazioni della polizia, il trentennale della nascita del primo gruppo dove le lesbiche di Firenze e dintorni si incontrarono, si confrontarono e gettarono le basi per un’identità politica collettiva e il ventennale della nascita di Azione gay e lesbica.
Queste tre ricorrenze e i percorsi che da lì si sono aperti, mescolati, contaminati sono raccontati in questo volume da studiose e studiosi insieme alle protagoniste e ai protagonisti di ieri e di oggi e compongono una parte di quella grande trama che è la storia del movimento lgbtiq nelle sue molteplici articolazioni.
Il volume è dedicato ad Alessia Ballini, amica, compagna, “pioniera” con molte e molti di noi ci ha detto che la vita va corsa fino in fondo ci ha lasciato l’autodeterminazione della sua vita e il grande vuoto della sua mancanza
La presentazione si terrà presso la sede, Via Pisana 32/34 r, Firenze.
Via: Azione Gay e Lesbica
Posted: Novembre 10th, 2011 | Author: porno | Filed under: Repressione | Tags: 4F, Álex Cisternas, Bakari Samyang, Juan Pintos, Patricia Heras, Rodrigo Lanza, Víctor Viedma | Commenti disabilitati su Smontando il caso 4F
Volevo scrivere qualcosa sulla storia di Patricia Heras e sul processo 4F ma Femminismo a Sud è già riuscita a scrivere molto di quello che avrei voluto esprimere. Ve lo riporto integralmente:
Sabato scorso al Feminist Blog Camp Slavina ha portato la storia di Patricia Heras, una amica che tante di noi non hanno avuto l’occasione di conoscere. Durante la performance King Kong Bloggers del sabato sera ha letto una lettera che Patri aveva scritto dal carcere di Wad Ras dove era stata ingiustamente reclusa dopo 4 anni di infruttuosa battaglia legale.
Patricia era una delle accusate del processo denominato 4F (l’unica donna), uno dei casi piú scandalosi di repressione e giustizia sommaria della “democratica” Spagna.
Patri l’ho vista solo in foto, bella coi ricciolini scuri e il profilo appuntito, e l’ho conosciuta attraverso le sue poesie e l’amore e il dolore delle sorelle che ci hanno raccontato la sua vicenda.
Patri ha deciso di suicidarsi l’aprile scorso, mentre scontava la sua pena in semilibertá. Rodrigo Lanza, un altro degli accusati, é in carcere da piú di 4 anni.
Il 12 novembre alle ore 18 a Barcellona nel Forat de la Vergonya si terrà una manifestazione per chiedere che almeno nell’ultimo grado di giudizio vengano ricusate le testimonianze dell’accusa, dato che tutte le condanne si sono basate sulle dichiarazioni di due poliziotti attualmente condannati per torture e abuso di potere.
Quello che segue è il comunicato che chiede che venga smontato il castello di false accuse che ha tolto la libertà a Patri, a Rodrigo e a tutti gli altri.
Quello del 4F è uno dei più gravi casi di corruzione accaduti nella città di Barcellona negli ultimi anni. Coinvolti polizia, giudici e governo.
Abbiamo perso parte del processo ma i fatti ci stanno dando ragione e proprio per questo motivo abbiamo bisogno della massima diffusione di questa drammatica storia di corruzione, torture, sequestro e morte.
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Posted: Novembre 10th, 2011 | Author: porno | Filed under: Piccole gioie, Spizzichi e bocconi | Tags: bicicletta, bike porn, Bike Smut, CSOA Gabrio, Domi7, xtube | Commenti disabilitati su Bike Porn – il desiderio corre su due ruote
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Qualche settimana fa avevo assistito al CSOA Gabrio di Torino ad una delle date del tour italiano di Bike Smut – erotic bycicle art e mi ero divertito parecchio. Gente allegra, vogliosa e follemente arrapata dalle biciclette aveva reso la serata qualcosa di piacevole e peccaminoso. Da quel giorno non sono più riuscito a guardare la mia bici con gli occhi di una volta.
Per puro caso mi sono imbattuto oggi in Domi7, un amante della bici che ha deciso di condividere con il mondo intero la sua passione per le due ruote
Posted: Novembre 9th, 2011 | Author: porno | Filed under: Repressione | Tags: Ambiga Sreenevasan, Amnesty International, Khalid Abu Bakar, Libertà Sessuale, Malesia, ONU, Queeruption, Seksualiti Merdeka, Sungai Besi | 1 Comment »
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Ricevo tramite la mailing list di Queeruption il seguente appello proveniente da realtà queer e femministe malesi.
In Malesia, in seguito alle pressioni congiunte di organizzazioni islamiche, cristiane e buddiste, è stato proibito dalla polizia lo svolgimento dell’annuale festival Seksualiti Merdeka (Libertà Sessuale) che doveva svolgersi per il terzo anno consecutivo tra il 9 e il 13 novembre 2011.
Il festival è nato per celebrare i diritti umani delle persone di diverso orientamento sessuale e identità di genere ed è organizzato da organizzazioni non governative, artisti, attivisti e singole indivualità.
Al di là di ogni possibile valutazione sul festival (che non ho conosco e che ha finanziamenti da ONU, Amnesty International e altre simili associazioni che non mi sono mai state particolarmente simpatiche) siamo di fronte all’ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, di come le istituzioni religiose riescano a mettersi d’accordo senza grossi problemi quando si tratta di esprimere la propria omofobia e sessuofobia.
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Malaysian queer and feminist activists are appealing for solidarity asthe police threaten to shit down the annual ‘seksualiti merdeka’ festival (merdeka means freedom).
Movements for a diversity of sexualities and genders have been growing rapidly over the last few years in Malaysia, which is something quite subversive in a country that maintains social control through a moral agenda, imposing sharia law on half the population and so on.
If anyone is able to organise some kind of solidarity, maybe get together actions at embassies etc, before theevent starts on the 9th, people there would feel supported to defy the ban…
+++
Police ban Seksualiti Merdeka festival Nigel Aw
5:01 PM Nov 3, 2011
Deputy inspector-general of police Khalid Abu Bakar has declared ablanket ban on all events by the organisers of ‘Seksualiti Merdeka’.
Speaking at a press conference at Sungai Besi today, Khalid said thepolice will clamp down on the programme that was to run from Nov 9 to 13.
“The police is responsible to maintain public order. When there is athreat to public order, then we must take the appropriate action.”The directive comes from the police themselves, added Khalid.
Seksualiti Merdeka is an annual festival celebrating the human rights ofpeople of diverse sexual orientation and gender identity, organised by aloose coalition of NGOs, artistes, activists and individuals since 2008.
The festival’s programme, which includes forums, talks, workshops, booklaunches, an art exhibition and stage performances, was to be launchedby former Bar Council president Ambiga Sreenevasan.
It was held without any problems in previous years. This, Khalid (left) said, was in response to some 28 police reports thathave been lodged against Seksualiti Merdeka since yesterday, and hefurther noted that complaints have been made by several Islamic,Christian and Buddhist groups which have condemned the event and called for action against it.
He added that the matter is being investigated under Section 298A of thePenal Code and Section 27A(1)(C) of the Police Act.Section 298A of the Penal Code allows police to take action againstanyone who causes disharmony, disunity, feeling of enmity, hatred,ill-will or prejudice or for the maintenance of harmony or unity on thegrounds of religion.
Section 27A(1)(C) of the Police Act empowers police to act against anyactivity that takes place on private premises but is deemed prejudicialto the interest and security of Malaysia or that would excite adisturbance of the peace. These laws, Khalid said, would also be used in clamping down on anyevents that Seksualiti Merdeka decides to proceed with.
Police to question festival backers
Asked if police will question the organisers, he responded: “We willbegin calling them after this, all of them involved will be called (togive a statement). This will be done immediately because aninvestigation has begun.”Khalid also expressed puzzlement for the Bar Council’s backing of Seksualiti Merdeka, advising the body to instead give proper legaladvice to the organisers.
“This is what I don’t understand, the Bar Council should advise these NGOs to respect the country’s laws.
“We all know homosexuality is a crime and such events are as if it ispromoting and encouraging people to go against the law.” He warned members of the public, including Ambiga who is slated toofficiate the festival’s opening on Nov 9, not to participate in anyevents organised by Seksualiti Merdeka or face police action.
The warning, Khalid said, was a pre-emptive move to prevent any untowardincident occurring.
“This is just a warning… We don’t want anything bad to happen so weare taking early action to ban their activities… but if they insist onproceeding (with their events) then we will take further action.
“Defending the police’s position, Khalid said his force was not against human rights but he must act if these rights went against publicinterests and public order.”
Any events or activities that is related to Seksualiti Merdeka, we will stop them.”
Anything to do with the rights of lesbians and homosexuals is out (of the question), no way,” he declared.
Posted: Novembre 8th, 2011 | Author: porno | Filed under: Appuntamenti | Tags: agency, CIRSDe, cyborg, differenza, Francesca Ferrando, futuro, genere, Kevin Warwick, Luisa Passerini, postumano, transumano, UniTo | 4 Comments »
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Segnalo il seminario “Visualizzando il Postumanesimo – Agency, Genere e Differenza nel Futuro Postumano” organizzato dal CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne) a cura di Francesca Ferrando (con una introduzione di Luisa Passerini) che si svolgerà giovedì 10 novembre 2011 dalle ore 17 alle 19 in quel di Via Verdi 25 (Torino) nella Sala Lauree di Scienze Politiche.
Dalla presentazione presente sul sito del CIRSDe
A partire dagli anni Novanta, i termini “postumano” e “transumano” sono divenuti assi di riflessione accademica a livello internazionale, coinvolgendo la critica letteraria e la filosofia, l’arte, la scienza, la cibernetica e le biotecnologie; e detronizzando l’umano. Ma proprio per la loro relativamente recente entrata nel dibattito teoretico, le linee di demarcazione tra Postumanesimo e Transumanesimo appaiono spesso confuse. Nella prima parte di questa conferenza, verrà presentata una cartografia critica dei due movimenti, le radici storiche e filosofiche di ciascuno, e le reciproche differenze. D’altro lato, le stesse tradizioni occidentali e occidentalizzanti che oggi discutono la possibilità di plurime post-incarnazioni, hanno storicamente definito il corpo umano secondo processi di esclusione. L’umano e’ stato mappato all’interno di categorie intersezionali: specismo, razzismo, sessismo, eterosessismo, etnocentrismo, classismo, accanto ad altri -ismi e discriminazioni legate per esempio all’età e alle abilità fisiche e/o mentali. Nella seconda sezione, empirico-epistemologica, si offrirà una riflessione sui dati scientifici della ricerca “Genere e Intelligenza Artificiale”, da me condotta con il Prof. Kevin Warwick, noto al grande pubblico per i suoi esperimenti “Cyborg 1.0” (1998) e “Cyborg 2.0” (2002). Se la linea di demarcazione tra esseri umani e cyborg si è offuscata, come viene concepita l’ontologia cyborg in termini epistemologici? Al maschile; al femminile? Secondo canoni eurocentrici?
Visualizzare il Postumanesimo è un compito politico e filosofico, che richiede agency. Pensatrici e pensatori della differenza (non solo sessuale) dovrebbero impegnarsi fortemente in questa configurazione, al fine di fornire una rappresentazione dell’umanità come forma di vita in evoluzione e ricca in diversità. Se il futuro dell’umanità e’ post-umano, il nostro Postumanesimo deve radicarsi in un ampio resoconto critico di ciò che significa essere umani/e, offrendo un terminus a quo strategico da cui immaginare postumanità che mettano in discussione il tradizionale discorso del potere “neutro”, e si rivelino inclusive per un sempre crescente numero di soggettività situate. A questo fine, verrà proposta la possibilità di riflettere in prima persona sul futuro postumano attraverso il Gruppo di Ricerca internazionale e interdisciplinare: “Visualizzando il Postumanesimo”.
1. INTRODUZIONE STORICO-TEORICA
Postumanesimo e Transumanesimo
Come il Postumanesimo, anche il Transumanesimo nasce negli anni Novanta, orientando i suoi interessi su simili tematiche. Ma i due movimenti non condividono le stesse radici né prospettive. Mentre il Postumanesimo nasce dal Postmodernismo, il Transumanesimo cerca le proprie origini nell’Illuminismo, e quindi non espropria l’Umanesimo. In questa sezione verranno sciolti vari nodi teorici legati al postumano. Infine, si affronterà la critica dialettica del concetto stesso: e’ necessario pensare in termini di “post” quando ci si riferisce al futuro dell’umanità, se nozioni come “tecnologia” e “utensili” sono simbiotici all’origine tassonomica del genus Homo, confondendo la simbolica divisione natura/cultura? La discussione accademica rimane aperta, mentre il termine “postumano” rivela un inaspettato valore strategico: non solo implica una prospettiva storica e situata, ma, grazie alla sua novità nel vocabolario comune, invita a una riflessione integrale sul concetto stesso di “umano”.
2. SEZIONE EMPIRICO-EPISTEMOLOGICA
Genere e Cyborgs
In questa sezione della Conferenza, presenterò i risultati scientifici della ricerca che ho condotto con il Prof. Kevin Warwick presso il Dipartimento di Ingegneria, Università di Reading (Inghilterra), Ottobre 2010 / Gennaio 2011. Un questionario pensato attraverso l’Epistemologia Femminista è stato compilato da più di cento studenti/esse, rilevando questioni cruciali sul ruolo di genere ed etnia nella produzione dell’Intelligenza Artificiale. Come viene concepito il cyborg nel pensiero scientifico contemporaneo? Come maschile e/o femminile? Come postgender? Se il cyborg è il figlio illegittimo del capitalismo patriarcale (Haraway 1985), come facciamo ad essere così sicure della sua forza sovversiva? Per citare Audre Lorde: “Gli strumenti del padrone non gli distruggeranno la casa”. Smascherare i pregiudizi del mondo della scienza e nel modo di fare scienza diventa fondamentale, affinché l’ontologia cyborg non si risolva in un’ulteriore cancellazione del simbolico femminile. Il rischio è creare nuove dualità (come quella, già contemplata nella letteratura fantascientifica, dell’umano “vero” vs cyborg). Se nel futuro postumano la differenza sessuale e razziale verranno risolte in una prolificazione ontologica delle differenze, l’umanità avrà ancora bisogno di ritrovare lo speculum (Irigaray 1974), quel vuoto simbolico che le permette di riconoscersi in quanto tale? Lo individuerà nel non-umano? Nell’automa? Nel clone? Riflettere criticamente sul Cyborg nel discorso epistemologico contemporaneo ha una portata non solo filosofica, ma politica. Bisognerà ricorrere al sapere formulato dal pensiero della differenza; tenere vivo lo sguardo dell’altra/o attraverso la relazionalità e la simbiosi; far sì che la pratica femminista dell’autocoscienza eserciti un ruolo attivo (agency) in questa storica riformulazione dell’umano, attraverso cui si genera, simbioticamente e sincreticamente, l’ontologia cyborg.
3. PROPOSTA TEORETICA
Gruppo di Ricerca “Visualizzando il Postumanesimo”
Il tentativo è pensare collettivamente, in modo inclusivo e comprensivo, partendo dalla prospettiva individuale, al fine di visualizzare un futuro desiderabile per un numero sempre crescente di soggetti sociali e di specie (naturali e/o artificiali). Il modo in cui pensiamo al futuro lo sta già concependo: il mezzo è il fine. Le dinamiche di gruppo sono parte integrante di questo invito teoretico: discussioni fluide e aperte, condivisione di conoscenze, critica propositiva ed energia positiva. Un approccio olistico e integrato, per affrontare la vita in tutte le sue forme diversificate: l’universo è in espansione, e sincronicamente in connessione.
APPROFONDIMENTI
1. Articolo
Ferrando F. (in corso di pubblicazione): “Do Posthumans need Bodies? Gender, Race and the Dialectics of Human Embodiments”.
In: Beyond Humanism: Trans- and Posthumanism, a cura di Sorgner S.L., Peter Lang Publisher.
2. Sito
http://www.francescaferrando.com/Francesca_Ferrando/Posthuman_Philosophy.html
3. Gruppo di Ricerca
http://www.francescaferrando.com/Francesca_Ferrando/Gruppo_Ricerca.html
Per informazioni
Segreteria organizzativa del CIRSDe
Via S. Ottavio n. 20 – 10124 Torino
Tel 011.6703129 Fax 011.6709699
www.cirsde.unito.it
Foto: Francesca Ferrando
Posted: Novembre 7th, 2011 | Author: porno | Filed under: Appuntamenti, Libri e racconti | Tags: Carocci, Circolo Maurice, Claude Lévi-Strauss, Epistemology of the Closet, Eve Kosofsky Sedgwick, Federico Zappino, Friedrich Nietzsche, Henry James, Herman Melville, Judith Butler, Liliana Ellena, Luisa Passerini, Marcel Proust, Michel Foucault, Oscar Wilde, Queer, Scambi di genere, Sigmund Freud, Soggetti Eccentrici, Stanze Private, Teresa de Lauretis | 1 Comment »
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Ammetto con un pizzico di vergogna di non aver ancora letto nulla di Eve Kosofsky Sedgwick ma la presentazione della prima traduzione in italiano del suo libro del 1990 Epistemology of the Closet (Stanze private: epistemologia e politica della sessualità – Carocci – 2011 – 31,40€ – pp. 304) organizzata domani sera (martedì 8 novembre 2011) presso il Circolo di cultura GLBTQ Maurice di Torino mi incuriosisce parecchio.
A partire dalle ore 19.30 (con un aperitivo e un po’ di convivialità) in Via Stampatori 10 (Torino) Luisa Passerini in dialogo con Federico Zappino, traduttore e curatore dell’edizione italiana e con la moderazione di Liliana Ellena ci introdurranno in uno dei testi classici che, insieme ai lavori di Teresa de Lauretis (Soggetti eccentrici) e di Judith Butler (Scambi di genere), getta le basi per la teoria queer.
In quest’opera di primo piano Eve Kosofsky Sedgwick sostiene che la cultura occidentale contemporanea si sia strutturata attorno al binarismo omosessuale/eterosessuale e che questo, in maniera endemica, abbia influenzato e determinato tutti gli altri binarismi che stanno alla base delle relazioni epistemologiche e di potere per mezzo delle quali noi conosciamo, tra cui maschile/femminile, conoscenza/ignoranza, pubblico/privato, verità/paranoia, salute/malattia, natura/contro natura.
Rileggendo in maniera originale e controversa alcune narrazioni emblematiche prodotte a cavallo tra il XIX e il XX secolo (tra cui quelle di James, Melville, Nietzsche, Proust e Wilde), e interloquendo, tra gli altri, con Foucault, Freud, Lévi-Strauss e le filosofe femministe degli anni Settanta, Sedgwick si mette sulle tracce dei discorsi istituzionali, medici e giuridici che hanno prodotto le tassonomie e le identità univoche dell’omosessuale e dell’eterosessuale, per portare alla luce le innumerevoli sfaccettature della sessualità di ciascuno di noi, che sfuggono evidentemente ad una logica dicotomica.
Il libro sarà disponibile a breve in prestito presso il Centro di Documentazione del Circolo Maurice
L’edizione originale in lingua inglese è visionabile cliccando qui
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