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Alcune riflessioni dopo la presentazione di Stanze Private

Posted: Novembre 13th, 2011 | Author: | Filed under: Documenti | Tags: , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Alcune riflessioni dopo la presentazione di Stanze Private

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“C’e’ un momento in cui bisogna essere maleducate”

Eve Kosofsky Sedgwick

L’incontro di alcuni giorni fa al circolo GLBTQ Maurice di Torino sul libro Stanze Private di Eve Kosofsky Sedgwick è stato per me molto significativo.

Arrivare all’incontro dopo una giornata particolarmente faticosa e trovare una sala gremita oltre la capienza massima, persone interessate e interventi di altissimo livello è stata una piacevole sorpresa.

Luisa Passerini, Federico Zappino e Liliana Ellena mi hanno fatto scoprire la figura e parte del pensiero di Eve Kosofsky Sedgwick, la voglia di provocare e rimettere in discussione la sua vita, il suo mondo, e le certezze di un movimento GLBT e femminista come quello statunitense degli anni ’90.

Le mie conoscenze filosofiche sono molto limitate ma la serata mi ha offerto comunque numerosi spunti di riflessione che proverò a sintetizzare di seguito. Non voglio fare un report della serata, non ne ho nè le competenze nè l’interesse. E’ stata una serata ricca di emozioni, sensazioni e suggestioni oltre che di concetti e riflessioni.

Voglio solo provare a riportare qui alcuni miei appunti, le frasi che mi hanno in qualche modo toccato, i dubbi e le domande che mi sono posto e su cui continuerò a riflettere ancora a lungo.

  • Il testo di Segdwick delinea una sorta di genealogia femminista. Nasce da una impasse dei movimenti femministi e GLBT negli USA.
  • L’AIDS mettere in crisi l’attivismo GLBT negli USA mettendo in luce l’elemento violento dell’omofobia dimenticato negli anni precedenti. Vi furono tendenze genocidarie.
  • Il termine eterosessuale viene storicamente introdotto successivamente alla nascita del termine omosessuale e non viceversa.
  • In Italia il passaggio dell’AIDS è stato rimosso e non vi è stata una reale elaborazione da parte del movimento GLBTQ.
  • La malattia della Sedgwick (tumore al seno) è stata per lei lo spunto per rimettere in discussione il suo essere donna.
  • La Sedgwick si definiva obesa, volontariamente non procreativa, eterosessuale, sposata ed ebrea.
  • L’uscita dal closet deve avvenire con la consapevolezza che l’oppresso può diventare oppressore (vedi la regina Ester nella tradizione ebraica)
  • Lo studio della sessualità e quello del genere non sono la stessa cosa.
  • L’analisi di Sedgwick era anti-omofobica. Per arrivare al queer dobbiamo dotarci di strumenti anti-omofobici.
  • Il termine queer è riappacificante o conflittuale con il femminismo?
  • Il movimento gay statunitense attaccò duramente Sedgwick.
  • L’omosessuale è uno stigma di marginalizzazione del maschile e del virile o è la quintessenza della norma maschile e virile?

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