Posted: Novembre 18th, 2011 | Author: porno | Filed under: Appuntamenti, Documenti | Tags: Sylvia Rivera, TDoR, trans, transessuali, transgender, Transgender Day of Remembrance | 1 Comment »
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Il 20 novembre si celebrerà il Transgender Day of Remembrance (TDoR – Giornata Internazionale per le Vittime Transessuali). In vista di tale ricorrenza (e delle iniziative che si svolgeranno in tutta Italia e che trovate elencate in fondo al comunicato) il Coordinamento Trans Sylvia Rivera ha diffuso alcune interessanti riflessioni sul significato dell’essere Trans, dell’autodeterminazione e sui tentativi di repressione e normazione della società e delle istituzioni nei confronti delle persone T*
Il 20 novembre si celebra il Transgender Day of Remembrance (TDoR), la Giornata Internazionale per le Vittime Transessuali, che ricorda lepersone transessuali e transgender uccise dalla miscela letale composta dall’odio che arma la mano che le ha colpite e dal pregiudizio che può trasformare certe indagini in fascicoli di serie B, insoluti e archiviati per destino.
Così fu per Rita Hester, assassinata nel 1998, nel cui nome si celebrò a San Francisco il primo Candle Light, il 20 novembre 1999: da allora,questa data è divenuto il simbolo internazionale della lotta contro latransfobia, il pregiudizio contro le persone transessuali e transgender, che può nutrire la violenza assassina, nelle sue punte estreme, così come il disprezzo, la diffidenza, la discriminazione che mortifica la vita delle persone T* nella vita di tutti i giorni.
Le persone transessuali e transgender testimoniano con le loro esistenze, per il solo fatto di essere se stesse/i/*, ciò di cui sempre più ampie parti della comunità scientifica e della società stanno lentamente prendendo atto: la logica binaria che divide il mondo in maschile e femminile, normale e patologico, sanità e malattia è una gabbia che segrega e insieme rinuncia a comprendere la complessità degli esseri umani.
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Posted: Novembre 18th, 2011 | Author: porno | Filed under: Documenti, Repressione | Tags: alQaws for Sexual & Gender Diversity in Palestinian society, Arcigay, Arcigay Padova, Arcigay Roma, Aswat, Gaza, GLBT, IDF, IGLYO, Israel Defense Force, Israele, Palestinian Queers for Boycott Divestment and Sanctions, pinkwashing, PQBDS, Queer, Tel Aviv | Commenti disabilitati su Chiamata all’azione: Dì all’IGLYO di stare fuori da Israele
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A dicembre si svolgerà a Tel Aviv (Israele) l’Assemblea Generale dell’International Gay and Lesbian Youth Organization (IGLYO), uno dei principali network di associazioni GLBT internazionali (in Italia ne fanno parte Arcigay, Arcigay Padova e Arcigay Roma che a quanto mi risulta non hanno mai preso posizione in merito).
Pubblichiamo questo appello (tradotto in italiano da Facciamo Breccia) di attivisti e attiviste queer palestinesi che chiede all’IGLYO di non essere complice delle politiche di pinkwashing israeliane.
L’invito è ovviamente quello di diffondere la notizia il più possibile
Chiamata all’azione: Di’ all’IGLYO di stare fuori da Israele
Cari gruppi, collettivi, attiviste e attivisti LGBTQ,
Come queer palestinesi appartenenti a diversi collettivi – alQaws for Sexual & Gender Diversity in Palestinian society, Aswat — Palestinian Gay Women, e PQBDS (Palestinian Queers for Boycott Divestment and Sanctions) – vi scriviamo per esprimere il nostro sconforto per la decisione dall’ International Gay and Lesbian Youth Organization [IGLYO] di organizzare l’Assemblea Generale per Dicembre 2011 a Tel Aviv in Israel.
Anche dopo averci contattati e dopo aver espresso la nostra più profonda preoccupazione rispetto alle implicazioni problematiche e politiche dell’organizzazione di questa conferenza, IGLYO ha pubblicato un “lettera aperta – 2011 GA” dove viene sottolineato che non sono per nulla contenti di rimettere in discussione la loro decisione e che anzi difendono le loro posizioni; ingannando, quindi, i membri dei gruppi LGBT all’interno di un processo di normalizzazione e provvedendoa coprire l’apartheid di Israele e l’oppressione della popolazione Palestinese.
IGLYO non ha solo deciso di tenere la loro General Assembly conference in Tel Aviv, ma ha accettato i soldi del governo israeliano partecipando in una più ampia campagna nel dare una nuova immagine ad Israele “brand Israel” e nel crimine del pinkwashing .
Stiamo perciò chiedendo supporto nel comunicare a IGLYO perché la loro azione è iniqua e indecente, per un’organizzazione come la loro che dovrebbe battersi a fianco delle persone queer o dei diritti umani in più larga misura. Le politiche di Israele e l’occupazione non distinguono persone queer da etero. Tutta la popolazione palestinese – queer ed etero – deve affrontare gli effetti del muro dell’apartheid, dei checkpoint, degli insediamenti illegali e della violenza dei coloni: nessuno menziona che vivere sotto occupazione militare ti toglie qualsiasi diritto come abitante di quella terra.
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Posted: Novembre 18th, 2011 | Author: porno | Filed under: Documenti | Tags: Feminist Blog Camp | Commenti disabilitati su Report Feminist Blog Camp 2011
Via Femminismo a Sud, con qualche settimana di colpevole ritardo da parte mia, segnalo il report della riunione plenaria del Feminist Blog Camp.
Posted: Novembre 17th, 2011 | Author: porno | Filed under: Documenti, Film & Tv | Tags: bandite, Nori Brambilla Pesce, partigiane | Commenti disabilitati su Nori Brambilla Pesce – partigiana
E’ morta alcuni giorni fa Nori Brambilla Pesce.
Eravamo giovani, ci sentivamo belle, allegre. E’ giusto che venga fuori anche questa nostra normalità. Non eravamo incoscienti, sapevamo di correre dei rischi. Ma volevamo un’Italia diversa, libera, e non c’era altra scelta oltre a quella di resistere e combattere
E’ morta una Bandita.
Posted: Novembre 16th, 2011 | Author: porno | Filed under: Documenti | Tags: Chiara Martucci, CondivIDEE, Francesca Pozzi, Laura Fantone, Manuela Galetto.Gaia Giuliani, PrecArt, ScriptaWeb, Sveva Magaraggia, Università di Padova | Commenti disabilitati su Bando di concorso PrecArt 2011 – Amore, Sessualità e Modelli di Genere in Mutamento
Mi segnalano il seguente bando di concorso su tematiche di genere organizzato da PrecArt. Forse può interessare a qualcun*.
L’Associazione nazionale PrecArt, in collaborazione con l’editore ScriptaWeb e sotto l’egida del Centro Interdipartimentale di Ricerca su Politica e Genere, dell’Università di Padova (CIRSPG), organizza la terza edizione del bando di concorso dedicato ai giovani e alle giovani studiose/i che si interessano alle tematiche di genere.
Troppo spesso gli scritti e i temi innovativi di ricerca non raggiungono i maggiori editori, e quindi non hanno occasioni di visibilità. La ricerca indipendente è fortemente penalizzata, specialmente in Italia, da una mancanza di finanziamenti per la scrittura, la revisione, la stampa e la distribuzione di autori nuovi e idee che contribuiscano ad uno scambio che attraversi le generazioni senza riprodurre dinamiche di potere prestabilite. Per superare almeno alcuni dei gap e delle difficoltà attuali, il bando CondivIDEE dà la possibilità a giovani studiosi e studiose precarie (di età inferiore ai 45 anni, o comunque non strutturati in ambito universitario) di pubblicare contributi (di auto-riflessione, ricerca applicata e/o critica teorica) presentati in forma di saggio originale e innovativo.
Il tema per il 2011 è: “Amore, Sessualità e Modelli di Genere in Mutamento”.
Ci interessano scritti capaci di mettere in luce le ambivalenze e le contraddizioni esistenti tra il sistema di genere pubblico e l’ambito del privato, le tensioni tra femminilità e mascolinità dominanti e marginali, gli spazi di negoziazione quotidiana delle pratiche sessuali e dei ruoli di genere, tra eteronormatività e omofobia.
Ciascuna autrice/autore tratterà il tema a partire dalle proprie esperienze di ricerca e vita, pur adeguandosi ad un criterio metodologico condiviso: l’esplicito posizionamento dell’autore/autrice.
Gli scritti possono riguardare varie aree disciplinari e adottare metodologie di ricerca diverse, come le interviste in profondità, le storie di vita, l’autonarrazione critica, oppure sviluppare una teoria situata e sessuata. Per chiarire il tipo di posizionamento autoriflessivo che cerchiamo, proponiamo qui tre possibili modelli:
à la Lonzi/Mieli/Anzaldua: costruire l’intera riflessione a partire dalla propria esperienza personale;
à la Puwar (Noise of the Past): utilizzare la storia della propria famiglia come filo rosso di un ragionamento storico-sociale ampio e intergenerazionale;
à la Butler (Undoing Gender): inserire una narrazione autobiografica di sé in coda all’articolo, per esplicitare il proprio posizionamento rispetto all’oggetto trattato, anche per non rimanere imbrigliati/e negli angusti steccati disciplinari.
Questi scritti devono essere stati realizzati a partire dal 2008, in inglese o in italiano, e potranno essere pubblicati sia in formato digitale interattivo, che cartaceo, attraverso la piattaforma innovativa MyPOD sviluppata dall’editore ScriptaWeb, senza che l’autore/trice debba sostenere alcun costo.
L’editore garantisce la registrazione dell’ISBN, la validità a fini concorsuali della pubblicazione e il diritto d’autore.
Modalità di partecipazione
L’iniziativa è aperta a tutte le ricercatrici e i ricercatori precari (di età inferiore ai 45 anni, o comunque non strutturati in ambito universitario) che scrivono in italiano o in inglese.
Per partecipare si dovrà compilare la scheda di partecipazione, da inviare insieme al file digitale del manoscritto. Non si accettano pubblicazioni inviate esclusivamentein formato cartaceo.
Non si accettano manoscritti superiori a 30.000 caratteri (spazi inclusi – circa 20 pagine).
Verrà data precedenza a opere inedite che utilizzino teorie, temi e pratiche di ricerca innovative, interdisciplinari, socialmente e politicamente rilevanti. Si incoraggiano particolarmente a partecipare le giovani donne e i giovani uomini che fanno ricerca. ma che non hanno accesso a fondi per pubblicare le loro riflessioni, o che non sono stabilizzati in ambito istituzionale.
Comitato redazionale:
Laura Fantone
Manuela Galetto
Gaia Giuliani
Sveva Magaraggia
Chiara Martucci
Francesca Pozzi
Come e dove spedire il materiale:
Per partecipare occorre compilare la scheda di partecipazione salvata in formato pdf, unitamente all’abstract o al testo completo dell’articolo entro il 15 dicembre 2011 a bando@precart.net con il seguente titolo nell’oggetto: Bando CondivIDEE 2011
Scheda di partecipazione (36 KB)
Posted: Novembre 15th, 2011 | Author: porno | Filed under: Documenti | Tags: Femminismo, Maria Serena Sapegno, postcoloniale, Sonia Sabelli | 1 Comment »
Tramite Marginalia vi segnalo la bibliografia del seminario su Femminismo nero e postcoloniale, tenuto da Sonia Sabelli all’interno del modulo Introduzione agli studi delle donne e di genere all’Università La Sapienza di Roma.
bibliografia del seminario su
Femminismo nero e postcoloniale
tratta integralmente dal blog di Sonia Sabelli
nell’ambito del modulo Introduzione agli studi delle donne e di genere di Maria Serena Sapegno
Sapienza Università di Roma, anno accademico 2011/2012, primo semestre
bibliografia
per tutte e tutti coloro che partecipano al corso (testi inclusi nelle dispense)
- ROBERT J. C. YOUNG (2003), Introduzione. Montaggio,
in ID., Introduzione al postcolonialismo, Meltemi, Roma 2005, pp. 7-15
(→file pdf dal sito di I. Chambers)
- ANIA LOOMBA (1998), Definire i termini: colonialismo, imperialismo, neocolonialismo, postcolonialismo,
in EAD., Colonialismo/Postcolonialismo, Meltemi, Roma 2000, pp. 18-35
- STEFANIA DE PETRIS, Tra “agency” e differenze. Percorsi del femminismo postcoloniale,
in «Studi culturali», n. 2, dicembre 2005, pp. 259-90
- CHANDRA TALPADE MOHANTY (1984), Sotto gli occhi dell’Occidente. Saperi femministi e discorsi coloniali,
in Maria Teresa Chialant, Eleonora Rao (a cura di), Letteratura e femminismi. Teorie della critica in area inglese e americana, Liguori, Napoli 2000, pp. 357-367
approfondimenti
solo per chi frequenta questo seminario (testi a scelta, distribuiti a lezione)
- Combahee River Collective (1977), Una dichiarazione di intenti di femministe nere, in Veruska Bellistri (a cura di), Sistren. Testi di femministe e lesbiche provenienti da migrazione forzata e schiavitù, autoproduzione, Roma 2005, pp. 9-14
- Alice Walker (1983), Alla ricerca dei giardini delle nostre madri, in Raffaella Baccolini et al. (a cura di), Critiche femministe e teorie letterarie, CLUEB, Roma 1996, pp. 309-19
- Adrienne Rich (1987), Politica del posizionamento, in «Mediterranean», n. 2, 1996, pp. 15-22
- bell hooks, Riflessioni su razza e sesso, in Ead., Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale, Feltrinelli, Milano 1998, pp. 36-46
- bell hooks, Fighe bollenti in vendita. Rappresentazioni della sessualità femminile nera e mercato culturale, in Ead., Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale, Feltrinelli, Milano 1998, pp. 74-95
- Fatema Mernissi, L’harem delle donne occidentali: la taglia 42, in Ead., L’harem e l’Occidente, Giunti, Firenze 2000, pp. 169-77
- Ruba Salih, Femminismo e Islamismo. Pratiche politiche e processi di identificazione in epoca post-coloniale, in Teresa Bertilotti et al. (a cura di), Altri Femminismi. Corpi, Culture, Lavoro, ManifestoLibri, Roma 2006, pp. 101-20
- Chiara Bonfiglioli, La battaglia del velo. Laicismo e femminismi nella Francia post-coloniale, in Donne di mondo. Percorsi transnazionali dei femminismi, «Zapruder», maggio-agosto 2007, pp. 82-7
- Sonia Sabelli, L’eredità del colonialismo nelle rappresentazioni visuali del corpo femminile nero, in «Zapruder. Storie in movimento», Brava gente. Memoria e rappresentazioni del colonialismo, a cura di Elena Petricola e Andrea Tappi, n. 23, settembre-dicembre 2010, pp. 106-15
- Chiara Bonfiglioli (2010), Intersezioni di razzismo e sessismo nell’Italia contemporanea. Una cartografia critica dei recenti dibattiti femministi, in «DWF – donnawomanfemme», Modelli femminili, n. 3-4(87-88), 2010, pp. 64-76
risorse nella rete
(per eventuali approfondimenti)
Laboratorio di studi femministi «Anna Rita Simeone» Sguardi sulle Differenze
http://www.sguardisulledifferenze.org/
Marginalia, il blog di Vincenza Perilli
http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/
Dizionario degli studi culturali
http://www.culturalstudies.it
Postcolonial Europe: Gender, Ethnicity and Migration
http://www.postcolonialeurope.net
AtGender: The European Association for Gender Research, Education and Documentation
http://www.atgender.eu/
Interculturalità e genere, a cura di Joan Anim-Addo, Giovanna Covi e Mina Karavanta
http://www.atgender.eu/uploads/files/interculturality-and-gender.pdf
Posted: Novembre 13th, 2011 | Author: porno | Filed under: Documenti | Tags: AIDS, Circolo Maurice, Epistemology of the Closet, Eve Kosofsky Sedgwick, Federico Zappino, Liliana Ellena, Luisa Passerini, omofobia, Queer, Stanze Private | Commenti disabilitati su Alcune riflessioni dopo la presentazione di Stanze Private
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“C’e’ un momento in cui bisogna essere maleducate”
Eve Kosofsky Sedgwick
L’incontro di alcuni giorni fa al circolo GLBTQ Maurice di Torino sul libro Stanze Private di Eve Kosofsky Sedgwick è stato per me molto significativo.
Arrivare all’incontro dopo una giornata particolarmente faticosa e trovare una sala gremita oltre la capienza massima, persone interessate e interventi di altissimo livello è stata una piacevole sorpresa.
Luisa Passerini, Federico Zappino e Liliana Ellena mi hanno fatto scoprire la figura e parte del pensiero di Eve Kosofsky Sedgwick, la voglia di provocare e rimettere in discussione la sua vita, il suo mondo, e le certezze di un movimento GLBT e femminista come quello statunitense degli anni ’90.
Le mie conoscenze filosofiche sono molto limitate ma la serata mi ha offerto comunque numerosi spunti di riflessione che proverò a sintetizzare di seguito. Non voglio fare un report della serata, non ne ho nè le competenze nè l’interesse. E’ stata una serata ricca di emozioni, sensazioni e suggestioni oltre che di concetti e riflessioni.
Voglio solo provare a riportare qui alcuni miei appunti, le frasi che mi hanno in qualche modo toccato, i dubbi e le domande che mi sono posto e su cui continuerò a riflettere ancora a lungo.
- Il testo di Segdwick delinea una sorta di genealogia femminista. Nasce da una impasse dei movimenti femministi e GLBT negli USA.
- L’AIDS mettere in crisi l’attivismo GLBT negli USA mettendo in luce l’elemento violento dell’omofobia dimenticato negli anni precedenti. Vi furono tendenze genocidarie.
- Il termine eterosessuale viene storicamente introdotto successivamente alla nascita del termine omosessuale e non viceversa.
- In Italia il passaggio dell’AIDS è stato rimosso e non vi è stata una reale elaborazione da parte del movimento GLBTQ.
- La malattia della Sedgwick (tumore al seno) è stata per lei lo spunto per rimettere in discussione il suo essere donna.
- La Sedgwick si definiva obesa, volontariamente non procreativa, eterosessuale, sposata ed ebrea.
- L’uscita dal closet deve avvenire con la consapevolezza che l’oppresso può diventare oppressore (vedi la regina Ester nella tradizione ebraica)
- Lo studio della sessualità e quello del genere non sono la stessa cosa.
- L’analisi di Sedgwick era anti-omofobica. Per arrivare al queer dobbiamo dotarci di strumenti anti-omofobici.
- Il termine queer è riappacificante o conflittuale con il femminismo?
- Il movimento gay statunitense attaccò duramente Sedgwick.
- L’omosessuale è uno stigma di marginalizzazione del maschile e del virile o è la quintessenza della norma maschile e virile?
Posted: Luglio 26th, 2008 | Author: porno | Filed under: Documenti, Spizzichi e bocconi | 1 Comment »
E’ da qualche tempo che ci rifletto e oggi ho trovato un ulteriore spunto interessante su Liberazione che vi ripropongo
Mi chiamo Italo, odio i froci ma amo il mio camerata
Da Pim Fortuyn ai gay del Grand Old Party statunitense.
Da “Gaylib, l’associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra” alla frequentazione dei centri sociali e dei forum neofascisti. Cosa succede quanto la cultura lgbt incontra la destra, “nuova” o nostalgica che sia? Appunti da un primo viaggio in un fenomeno emergente ma contraddittorio
Liberazione – 26/07/2008 – Elena Biagini Read the rest of this entry »
Posted: Aprile 28th, 2008 | Author: porno | Filed under: Backstage, Documenti | Commenti disabilitati su La fine del porno online alternativo
Sfogliando alcuni dei link che mi ero segnato nei mesi scorsi ma non avevo ancora trovato il tempo di leggere ho scoperto questa interessante analisi sulla fine dell’altporn (porno “alternativo”) online e sui motivi che lo hanno causato. Non ho ancora un’idea ben precisa sulla questione e l’articolo si focalizza molto sulla scena USA anche se un buon numero di considerazioni sia economiche che politiche si applicano anche nel resto del mondo.
Un articolo, tratto da Fleshbot e a firma Lux Nightmare, comunque interessante e che apre numerosi spunti di riflessione sul tema
The End Of Alt: A Memoir
I discovered altporn when I was eighteen, and in quick succession went on to become a model and producer and, eventually, a retiree. So I found myself fascinated by a recent edition of Eye Weekly’s “Love Bites” column in which an aspiring altporn model writes in to ask for advice on online porn sites. How can she flash her tits for cash without selling her soul to some evil SuicideGirls-style company? The short answer: she can’t. Getting naked online is a business; the market is oversaturated with hot young girls looking to cash in; and DIY style doesn’t always guarantee a progressive and respectful attitude towards models.
As a veteran of altporn, this makes me cringe; but as a veteran of altporn, I also know she’s right.
When I was a wide eyed nineteen year old with a digital camera and a dream, it was a different story: someone like me could (and did) start a porn site — one that, free from the pressures of the corporate world, could explore different territory from mainstream porn. But the dream is dead, kids. If you want to be in the online porn scene these days, you’ve got to have cash — and as a result, “indie” porn ain’t so indie anymore.
So what changed?
– The Visa/MC crackdown. A decade or so ago, starting a porn site was easy: you got some web space, you took some naked pix, you found a billing agent to process your membership fees … and then you sat back and waited for the money to roll in. But in fall of 2002, Visa and Mastercard decided to end the party. Declaring adult sites to be a high risk for chargebacks, they started requiring a registration fee to process payments for adult sites: $750 up front and $375 annually after that. While that’s not big money for a large company, it’s a substantial hit (and deterrent) for a small startup. (Bonus fact: The Visa/MC processing fees are the reason why you can’t use PayPal to sell adult-themed products. So when PayPal cancels your account after it finds out you’re selling used panties … well, at least now you’ll know why.)
– Stricter 2257 regulations. If you want to pose naked on the internet, you need to be 18 or older — and if you want to post naked pictures of other people on the internet, you need proof that all the people you’re posting pictures of are at least 18. This used to be a relatively simple matter of getting an ID and a release form from everyone who modeled for you. Then the government decided to step in and make things a little more complex: claiming that they were fighting the evil menace of child porn, they started requiring vastly more complete (and complicated) records for online models. If you’re a small company running a multi-model site, 2257 record keeping requirements (which require publishing a physical address online where those records can be inspected and keeping regular office hours so the DOJ can show up on your doorstep whenever they want to) can be brutal.
– That big bully, SG. You’ve heard about the lawsuits, you’ve heard about the exclusivity contracts, you’ve heard about how they basically “own” a big chunk of the altporn market. Even though they didn’t invent the genre — there were lots of folks getting naked on the internet altstyle long before they launched, including me — they basically dominate the scene now: and they don’t appreciate it when other companies try to take them on. And most of the time, their intimidation tactics work.
– In many ways, “Alt” isn’t really alternative anymore. When I started taking it off online, it had yet to become a hipster pastime — it wasn’t considered cool, and I didn’t gain cred (at least not with anyone I knew in person) for doing it. Flash forward to 2004: SuicideGirls is mainstream, emo girls aspire to be porn stars when they hit 18, and a whole lot of people are looking to cash in on the next new thing in porn. Hence Hustler bankrolling a Burning Angel movie and Vivid launching Vivid Alt. Tattoos and piercings in porn used to signify a product that was female-friendly, feminist, and (dare we say it) empowering; now it’s just another wrapper for the same old product.
This isn’t to say that any broke kid with dreams of becoming a porn mogul can, if given the chance, launch a progressive porn site even a radical feminist could love. But as more and more barriers to entry get put up — economic, legal, or otherwise — fewer people are able to enter the market; and those that do are unlikely to risk their bankroll trying to create and promote a different kind of porn. Which, at the end of the day, may be the reason why the most progressive porn site I’ve seen in recent years comes to us from Australia.
– “Working For The Boy Instead of the Man” (eyeweekly.com)
Posted: Aprile 11th, 2008 | Author: porno | Filed under: Documenti, Sesso Sicuro, Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su Il sesso non e’ una colpa, la contraccezione non e’ un peccato, l’aborto non e’ un reato!
In Piemonte le “sommosse torinesi” fanno sul serio. Hanno avuto la grandiosa idea di redigere un opuscolo – preciso e pieno di informazioni preziose – sulla contraccezione, la prevenzione, le norme da seguire anche in caso di aborto e hanno incluso le indicazioni sui consultori – di Torino – presso cui andare e sugli ospedali cui rivolgersi.
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