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Firenze: nuova aggressione razzista nei confronti di un senegalese

Posted: Dicembre 24th, 2011 | Author: | Filed under: Documenti, Repressione | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Firenze: nuova aggressione razzista nei confronti di un senegalese

«Negro, ora torno in casa, prendo la pistola e ti faccio vedere». Una nuova aggressione a sfondo razzista è stata compiuta ieri, 22 dicembre, a Firenze da un cinquantunenne nei confronti di un senegalese che vendeva dei libri. Una libraia ha preso le difese del senegalese contro l’aggressore. Vedi 1 e 2.

Non è che Firenze sia un caso particolare. Anche a Bologna vi sono neonazisti che, la sera, maltrattano gli ambulanti stranieri, danneggiano la loro merce, spengono le sigarette su di loro, e ovviamente la cosa non fa notizia. Anche a Bologna si sprecano le minacce razziste. A Firenze adesso c’è solo un briciolo di attenzione in più.

Ha ragione Mercedes Frias quando dice che la strage dei senegalesi non può essere derubricata a raptus di follia: «Non capisco come si possa tentare di minimizzare l’accaduto dicendo che è stato opera di un pazzo. C’è in giro un clima di violenza quotidiana tollerata, fatta soprattutto di un linguaggio, che però non è mai neutro. […] È certo però che anche qui si sentono continuamente discorsi che associano gli stranieri alla mancanza di sicurezza, di decoro, al degrado, e via dicendo, e tutto questo purtroppo crea un clima pericoloso, di cui anche le istituzioni sono complici. Non posso dimenticare che in nome del decoro i vigili urbani sono andati a togliere di forza le coperte ai rom che si riparavano sotto un ponte, e questo a nome di una istituzione pubblica».

Intanto, Assane Kebe, portavoce della Comunità senegalese fiorentina, ha ribadito il fermo rifiuto di ogni “dialogo” con i neofascisti: «Quelli di Casa Pound si proclamano “fascisti del terzo millennio”: e noi non vogliamo dialogare con nessun fascista, né di ieri, né di oggi, né del domani. Non può esistere un confronto né un incontro possibile con chi oggi ha la faccia di dichiararsi fascista. Anzi, per noi definirsi così nel 2011 non dovrebbe essere possibile, né immaginabile».

via: Staffetta


Italiani brava gente? Alcune riflessioni

Posted: Dicembre 23rd, 2011 | Author: | Filed under: Documenti, Repressione | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Italiani brava gente? Alcune riflessioni

Volentieri pubblichiamo le riflessioni di una compagna all’indomani della strage fascista di Firenze. Ma vorremmo fare alcune premesse.

In questi giorni si moltiplicano le richieste di chiusura delle sedi di Casa Pound, ma non si nominano gli altri covi fascisti (skinhouses, sedi di forza nuova, …). E poi, chi le dovrebbe chiudere queste sedi? La ministra dell’interno, cioè quella stessa Cancellieri che, mentre commissariava Bologna, ha sempre garantito agibilità a Casa Pound?

E’ dal 1989, quando venne ucciso a Villa Literno il rifugiato sudafricano Jerry Maslo, che ad ogni omicidio razzista sentiamo le solite litanie. Ma questo non ha impedito la morte violenta di altri/e immigrati/e nelle caserme, nelle carceri, nei cie, nei campi, nelle “baraccopoli”, nelle strade, nei cantieri. Per non parlare delle violenze e delle vessazioni inflitte quotidianamente a donne e uomini immigrati da parte di padroni, forze dell’ordine, “tranquilli cittadini”, ecc.

Scendiamo in piazza domani al fianco della comunità senegalese, ma con la consapevolezza che le centinaia e centinaia di violenze fasciste (tra gennaio 2005 e dicembre 2008 si sono verificate almeno 329 aggressioni fasciste e 161 atti vandalici/danneggiamenti inneggianti al nazifascismo) e razziste sono un dato di fatto che non si affronta con gli slogan né con la delega a chi oggi piange lacrime di coccodrillo. Read the rest of this entry »


La nostra identità non è nazionale

Posted: Dicembre 20th, 2011 | Author: | Filed under: Appuntamenti, Documenti, Repressione | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su La nostra identità non è nazionale

Con tre giorni di ritardo pubblico l’adesione di Facciamo Breccia alla manifestazione di Firenze. Al di la’ dell’evento specifico mi sembra una analisi più che condivisibile.

Il Coordinamento Facciamo Breccia aderisce alla manifestazione indetta dal Coordinamento Regionale dei Senegalesi in Toscana che si terrà a Firenze sabato 17 dicembre.

La nostra identità non è nazionale, per questo ad essere colpita non è solo la comunità senegalese, ma siamo tutti/e/* noi, consapevoli di come sia in atto un tentativo di perpetuare la supremazia dell’Europa “bianca e civilizzatrice”.

Il rafforzamento e la difesa dell’identità di un’Europa bianca, cristiana, eterosessuale e borghese, passa attraverso i meccanismi della paura e dell’assedio e attraverso l’esclusione, il respingimento, la detenzione nei CIE (veri e propri lager del ventunesimo secolo) di chiunque attenti ad essa.

Gli omicidi di Firenze sono solo uno degli aspetti di questo paradigma.

Facciamo Breccia si riconosce pertanto nel seguente documento di adesione di Azione gay e lesbica: 

 

Azione gay e lesbica aderisce e partecipa alla manifestazione che si terrà in piazza Dalmazia a Firenze, sabato 17 dicembre alle ore 15, non per esprimere generica solidarietà alla comunità senegalese così duramente colpita, ma nella consapevolezza che oggi, più che mai, è necessario schierarsi e chiamare le cose con il loro nome, sottraendoci alla colpevole equidistanza fra vittime ed oppressori, e dire che non esiste antirazzismo senza antifascismo: delle fiaccolate dei fascisti facciamo volentieri a meno…

E’ proprio come lesbiche e gay che denunciamo, ancora una volta, la colpevole costruzione di un clima politico che ha preparato questi omicidi, che non sono affatto un atto isolato.

E’ quotidianità quanto avviene nei centri di identificazione ed espulsione sparsi sul territorio nazionale, veri e propri lager dove uomini e donne spariscono in un “buco nero”.

Sono quotidianità fiorentina atti amministrativi trasformati in atti di repressione e criminalizzazione, che neppure oggi si vogliono mettere in discussione.

E’ quotidianità dare parola, visibilità e “rispettabilità” a chi si rifà alla medesima ideologia, quella fascista, dell’assassino di piazza Dalmazia. Parola, visibilità e “rispettabilità” confermate anche dopo questi omicidi che, invece, avrebbero dovuto far aprire gli occhi anche a chi è abbagliato dal proprio piccolo potere e dal proprio narcisismo.

Pur sostenendo convintamente la richiesta di applicazione delle leggi già previste per Casa Pound, e il suo inevitabile scioglimento, in questo quadro di sdoganamenti e complicità non ci sembra più sufficiente chiedere lo scioglimento di tutte le formazioni – di qualsiasi tipo – che fanno riferimento all’ideologia fascista e nazista: le stesse istituzioni nazionali e locali ne sono ormai intrise, per quanto si affannino a nascondere le proprie complicità dietro una facciata di equidistanza.

Perché un’associazione gay e lesbica si sente chiamata direttamente in causa?

Perché sappiamo che la medesima arma poteva – e potrà – essere rivolta contro di noi.

Perché  non vogliamo che la nostra sia una reazione solo “di pancia”, ma crediamo che debba trasformarsi in un’alleanza politica fra tutti quei soggetti che non vogliono più rappresentare la parte grigia del paese, quella che – da sempre – ha permesso le peggiori atrocità.

Aderiamo alla manifestazione come atto profondamente politico, che si vuol differenziare dal buonismo e dall’ipocrisia di chi porge le condoglianze alle proprie vittime.


Aggressione nei confronti di un ragazzo srilankese – Flavio Tosi provocatore?

Posted: Dicembre 19th, 2011 | Author: | Filed under: Repressione | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Aggressione nei confronti di un ragazzo srilankese – Flavio Tosi provocatore?

CIRCOLO PINK VERONA – COMUNICATO STAMPA

Il circolo Pink esprime profondo sdegno per il pestaggio a sangue freddo di cui è rimasto vittima, nella via della Verona bene un ragazzo srilankese.
Nel ribadire la propria condanna  per questa e per altre aggressioni a sfondo razziale avvenute in questi ultimi anni,  il circolo  vuol ricordare, ancora una volta, che questi pestaggi non sono opera  del solito branco improvvisato, ma sono il frutto di una diffusa politica di intolleranza e criminalizzazione nei confronti di chi viene ritenuto, a vario titolo, diverso.

Il circolo Pink, da sempre impegnato nel fare politica attiva contro ogni forma di discriminazione e intolleranza, esprime solidarietà al ragazzo criminalmente colpito, alla sua famiglia e a tutta la comunità srilankese.

Il circolo Pink

 

Il simbolo del Razzismo e del fascismo istituzionale italiano Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona, parla alla manifestazione antirazzista indetta dalla Comunità senegalese di Verona a dal Coordinamento Migranti di Verona per ricordare i fatti di Torino e Firenze.

Come in molte altre città italiane anche a Verona oggi è stata organizzata una manifestazione antirazzista, durante la quale molti/e migranti hanno preso la parola.
Ad un certo punto è comparso vicino al microfono Flavio Tosi mentre gli organizzatori annunciavano che il sindaco avrebbe parlato, che era giusto che parlasse, che andava ascoltato, perché è il sindaco che i cittadini di Verona h anno votato. Così, dimenticandosi dei discorsi molto critici fatti fino a 10 minuti prima, dimenticandosi che Tosi è il simbolo del razzismo istituzionale, che è stato condannato per propaganda razzista e che ha condotto personalmente campagne razziste e xenofobe proprio contro di loro, i migranti veronesi e soprattutto contro la comunità Rom veronese. Non solo: il capogruppo della lista Tosi in consiglio comunale è Andrea Miglioranzi,
noto neofascista veronese, componente dei fu Gesta Bellica (gruppo nazi-rock), in stretti rapporti con gli arrestati di Militia dei giorni scorsi, appartenente a quella stessa estrema
destra che ha armato la mano dell’assassino-suicida di Firenze…..

Che sia stata solo una disattenzione degli organizzatori ci pare illogico e difficile da credere, forse si è trattato di calcolo politico? Tosi è in campagna elettorale e magari, viste le sue virate, non si sa mai …..

Comunque, prima che Tosi  iniziasse a parlare, è partito il coro degli antifascisti/e veronesi presenti in piazza, una ventina di persone che hanno continuato a gridare “buffone, razzista, fascista, vergogna, vai a casa ecc ecc. Tosi ha parlato per pochi minuti, poi si è intrattenuto con giornalisti e organizzatori.

Riteniamo che il comportamento degli organizzatori della manifestazione di oggi sia inaccettabile, il fatto che Tosi abbia parlato con la legittimazione della Comunità senegalese di Verona e del Coordinamento migranti di Verona, oltre che delle decine di migranti presenti in piazza, ha creato un precedente molto grave dal punto di vista politico.

Il Circolo Pink, gruppo GLBTE di Verona si dissocia da tale comportamento ritenendo la presenza di Flavio Tosi una provocazione e un insulto sia nei confronti dei due senegalesi uccisi a Firenze che del popolo Rom di Torino, a cui è stato bruciato il campo.

Flavio Tosi è stato fermato anni fa dagli stessi antifascisti che oggi lo hanno contestato in piazza perché, a capo di una manifestazione non autorizzata, voleva entrare nel campo Rom di Boscomantico, alla periferia di Verona. Non possiamo immaginare cosa sarebbe successo se fossero riusciti ad entrare ma di sicuro le loro intenzioni non erano pacifiche. Né allora né ora.

Il Circolo Pink

17 dicembre 2011


Dal Pogrom di Torino al killer neofascista di Firenze – contro ogni razzismo/fascismo a Torino

Posted: Dicembre 16th, 2011 | Author: | Filed under: Appuntamenti, Documenti | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su Dal Pogrom di Torino al killer neofascista di Firenze – contro ogni razzismo/fascismo a Torino

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APPELLO del CIAO To Collettivo Immigrati Auto-organizzati e Maurice:

Ancora una volta sono venuti a prendere lo “straniero”!

La criminalizzazione mediatica, politica ed economica dei cittadini che provengono da diverse nazioni e delle minoranze non è mai arrivata al capo linea, in Italia. Ogni occasione è buona per puntare il dito sullo straniero, sopratutto quello povero, per designarlo come “vero responsabile” del problema del momento. Sabato 10 dicembre scorso, a Torino, sono stati, ancora un’altra volta, uomini e donne Rom a essere “condannati e giustiziati” da una folla e da una stampa a caccia di capri espiatori.

Dare fuoco a una abitazione con lo scopo di uccidere le persone che ci vivono è un atto criminale di una violenza e di una barbarie che nessuna causa oggettiva può spiegare.

Questa volta l’assalto è stato scatenato dalla questione del presunto stupro, sulla base del codice d’onore che vede lo stupro non come violenza di un uomo contro una donna, ma come la minaccia dell’uomo straniero all’onore delle “proprie donne”. Read the rest of this entry »


Il rigurgito razzista di natale – appuntamento a Verona

Posted: Dicembre 16th, 2011 | Author: | Filed under: Appuntamenti | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Il rigurgito razzista di natale – appuntamento a Verona

IL RIGURGITO RAZZISTA DI NATALE…

Ci piacerebbe pensare che il mondo è impazzito, farebbe comodo convincersi che i fatti di Torino e Firenze sono solo il frutto della follia umana o dell’insofferenza nei confronti delle altre etnie, ma non è cosi. I fatti di questi giorni non sono isolati o dettati dalla casualità, colpiscono persone che da anni vivono in Italia sopportando di tutto.
I Rom  vengono regolarmente scacciati, quando va bene…
Avvenne anche qui a Verona, ci ricordiamo un passato non troppo lontano nel tempo e nella memoria, fatti bruttissimi ai danni di un popolo che pur essendo in Europa non trova pace né una terra dove fermarsi. Uno dei primi salvataggi a Verona fu alla ex carbonaia a Vr Est, almeno 10 anni fa, arrivammo dopo una segnalazione e trovammo tutto bruciato, non era rimasto nulla. Potemmo fare un unica cosa, portarli via da lì, e li portammo al seminario in disuso. Ma per 40 “salvati”, ce n’erano altre centinaia che vivevano in condizioni indescrivibili, alla Spianà. I tentativi di “reinserimento” della giunta Zanotto, con la creazione dei “campi” di Boscomantico, terminarono con l’insediamento della giunta Tosi. Read the rest of this entry »


Pinkwashing e l’uso di Israele dei gay come strumento di propaganda

Posted: Novembre 28th, 2011 | Author: | Filed under: Documenti | Tags: , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Pinkwashing e l’uso di Israele dei gay come strumento di propaganda

Una campagna lanciata dal ministero del turismo israeliano per un costo di 90 milioni di dollari ha promosso Tel Aviv come meta internazionale di vacanze gay e lesbiche, presentando il paese come uno dei paradisi dei diritti.

L’iniziativa viene sul “New York Times” dalla scrittrice lesbica Sarah Schulman, che accusa il governo israeliano di “pinkwashing”, cioè di una “deliberata strategia di nascondere le continue violazioni dei diritti umani dei palestinesi dietro una immagine di modernità simboleggiata dalla vita gay in Israele”. I gay vengono usati come messaggio pubblicitario e propagandistico, come avviene in tutti i casi in cui viene praticata “la cooptazione di persone gay bianche da parte delle forze politiche anti-immigrazione e anti-musulmane nell’Europa occidentale e in Israele”. In altre parole, denuncia Schulman, i diritti lgbt vengono utilizzati dalle destre facendo leva sul razzismo e sulla xenofobia, e rendendo invece “invisibile il ruolo che i fondamentalisti cristiani, la chiesa cattolica romana e gli ebrei ortodossi giocano nel perpetuare la paura e persino l’odio nei confronti dei gay”.

La campagna turistica israeliana  sulla “international gay vacation destination” diventa nell’articolo di Schulman ” Israel and ‘Pinkwashing’ “, pubblicato il 23 novembre scorso, il punto di partenza per un’analisi di questo “nefasto fenomeno” sempre più diffuso nell’Europa xenofoba, e ora sfruttato come strumento propagandistico nel conflitto palestinese.

Il “paravento della modernità” occulta e manipola non soltanto le difficili conquiste della comunità lgbt israeliana, ma anche l’esistenza di forti organizzazioni lgbt in Palestina. Schulman conclude: “Ciò che rende lesbiche, gay, bisessuali, transgender e i loro alleati così esposti al pinkwashing – e al suo corollario, la tendenza tra gay bianchi a privilegiare la loro identità razziale e religiosa, un fenomeno che il teorico Jasbir K. Puar ha chiamato ‘omonazionalismo’ – è l’eredità emotiva dell’omofobia. La maggior parte dei gay hanno sperimentato l’oppressione in modi profondi: nella famiglia, in rappresentazioni distorte nella cultura popolare, nella sistematica disuguaglianza legale che solo adesso comincia appena a diminuire.

L’aumento dei diritti gay ha portato persone in buona fede a giudicare in modo errato quanto sia avanzato un paese in base alla sua reazione all’omosessualità. In Israele, i soldati gay e la relativa apertura di Tel Aviv sono indicatori incompleti dei diritti umani – proprio come, in America, l’espansione dei diritti gay in alcuni stati non controbilancia violazioni dei diritti umani come l’incarcerazione di massa. La realizzazione, a lungo sognata, di alcuni diritti per alcuni gay non dovrebbe renderci ciechi nei confronti delle lotte contro il razzismo in Europa e negli Stati Uniti, oppure della persistenza palestinese su una terra da chiamare casa”.

Sarah Schulman, nata nel 1958 a New York, romanziera, commediografa e saggista, da sempre politicamente impegnata nel movimento delle donne e in quello lgbt (è stata tra le fondatrici delle “Lesbian Avengers” nel 1992), ha suscitato con il suo articolo – che riprende alcune tesi del suo libro di prossima uscita “Israel/Palestine and the Queer International” – polemiche e lettere di risposta al giornale.

Vedi: New York Times – Pinkwashing and Israel use of gays as a messaging tool