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It’s not just forced ultrasound: Abortion rights under assault

Posted: Novembre 21st, 2012 | Author: | Filed under: Repressione, Spizzichi e bocconi | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su It’s not just forced ultrasound: Abortion rights under assault

Un articolo a firma Michelle Chen su Salon.com sulle leggi contro l’aborto negli USA e le conseguenze sulla vita e la salute delle donne

Last year, some 1,100 bills targeted reproductive rights — and 135 passed in 36 states. The cost? Women’s health 

Sunday, Oct 21, 2012 02:00 PM CEST

A young girl in a green tank top lies on the examination table in a stark exam room in a Houston clinic. Her pink toenails dangle below the sterile covering draped over her thighs. The doctor inserts a probe between her legs and the two watch a grainy blob blossom on a sonogram screen suspended below the room’s industrial fluorescent lights. He gives a state-mandated description of the fetus: almost exactly seven weeks, he says, “nice and early.” She is well within the time frame for an abortion pill, rather than surgery.
The doctor, an avuncular, silver-haired man who’s been providing abortions, in the words of one colleague, “pretty much since Roe v. Wade,” turns the screen toward her and traces the outline of her uterus and the embryo, while the girl looks on blankly. He plays the heartbeat, which rises from the machine in a loud, shrill electronic pulse. The ritual, which is repeated several times a day at this Planned Parenthood in Houston and in clinics across the state, is mandated by a new Texas law designed to intensify the experience of abortion — to impress upon a woman, with images and sounds, the sense that she’s about to terminate a living thing. Read the rest of this entry »


Interruzione volontaria di gravidanza a Bologna – una guida pratica

Posted: Gennaio 4th, 2012 | Author: | Filed under: Documenti | Tags: , , | Commenti disabilitati su Interruzione volontaria di gravidanza a Bologna – una guida pratica

Grazie al fantastico lavoro delle Mujeres Libres vi propongo oggi la Guida pratica all’interruzione volontaria di gravidanza a Bologna.

Consigli e indirizzi utili per chi, minorenne o maggiorenne, cittadina italiana, comunitaria o extracomunitaria si trovasse nella necessità di accedere e di avere informazioni chiare e semplici sulla burocrazia e le strutture in cui si può abortire nella città di Bologna.

Clicca qui per scaricare la Guida pratica all’interruzione volontaria di gravidanza a Bologna


Nessuno spazio al Movimento per la vita! – report assemblea

Posted: Dicembre 2nd, 2011 | Author: | Filed under: Documenti | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su Nessuno spazio al Movimento per la vita! – report assemblea

Il 28 Novembre a Palazzo Nuovo si è svolta un’assemblea informativa a proposito dell’intervento dei movimenti per la vita all’interno dei consultori pubblici, che ha visto il contributo del nostro Laboratorio (Sguardi Sui Generis), quello de Le Ribellule di Roma e quello delle Mujeres Libres di Bologna.

Proprio il fatto che fossero presenti tre collettivi che si occupano di questa tematica, ciascuno nei propri territori, è un elemento sul quale riflettere. Il primo dato emerso è infatti la trasversalità degli attacchi all’autodeterminazione delle donne ed alla legge 194: sia in Emilia Romagna che in Lazio che in Piemonte le varie giunte regionali stanno elaborando protocolli pressoché identici fra loro e che vanno tutti esattamente in questa direzione; anche in Lombardia si stanno promuovendo delibere simili.

Numerosi interventi fatti da donne presenti all’assemblea hanno chiarito infatti come anche nella regione lombarda la situazione dei consultori pubblici e l’aumento esponenziale dei medici obiettori sia un primo grande ostacolo che si pone di fronte alla donna nel momento in cui volesse scegliere di interrompere una gravidanza.

Il tema del turn over dei medici e dell’obiezione di coscienza è stato quindi un altro elemento di discussione: oltre ad avere ricadute sulla possibilità stessa di interrompere la gravidanza, è un elemento allarmante pensando soprattutto in prospettiva futura.

Il fatto che siano principalmente medici giovani ad essere obiettori porta a riflettere sulle condizioni in cui, chi decide di occuparsi di interruzione di gravidanza, si trova a lavorare. Sotto le crescenti pressioni prodotte dal rafforzamento dell’ideologia antiabortista, questi medici si ritrovano infatti schiacciati da un sovraccarico di lavoro che li porta a svolgere quasi esclusivamente l’aborto, senza poter esprimere la propria professionalità a 360° e subendo continuamente le tensioni di un lavoro stigmatizzato.

Simili condizioni rispecchiano sempre meno la possibilità di scelte reali su come dedicarsi alla professione ginecologica quanto piuttosto lo smantellamento di un generale concetto di autodeterminazione dei soggetti.
Tutto questo a partire dall’attacco diretto alla libertà di scelta delle donne.


Le Ribellule (Roma): la proposta di legge Tarzia


Mujeres Libres (Bologna): la proposta di legge Bignami


Mujeres Libres (Bologna): alcuni casi dell’Emilia Romagna


Turnover dei medici e obiezione di coscienza

Via: Sguardi sui Generis


C’è chi dice no. Dalla leva all’aborto – storia dell’obiezione di coscienza in Italia

Posted: Novembre 18th, 2011 | Author: | Filed under: Libri e racconti, Repressione | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su C’è chi dice no. Dalla leva all’aborto – storia dell’obiezione di coscienza in Italia

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Scopro solo ora grazie a Me-DeA che ieri a Torino Chiara Lalli, saggista e filosofa bioetica, ha presentato il suo nuovo libro C’è chi dice no. Dalla leva all’aborto (Il Saggiatore – 2011), un tentativo di tracciare la storia dell’obiezione di coscienza in Italia.

Radio Blackout ha intervistato l’autrice e durante la lunga chiacchierata emergono numerose riflessioni e molti dati interessanti su come l’obiezione di coscienza sia usata anche come strumento di controllo sulla sessualità e sui corpi.

Clicca qui per ascoltare l’intervista a Chiara Lalli

Ciò che principalmente interessa l’autrice è documentare il cambiamento che è intervenuto da quando se ne è cominciato a parlare, al tempo in cui si riferiva quasi esclusivamente alla renitenza alla leva.

A partire dal 1972, con l’introduzione del servizio civile, il concetto cambia però di significato, perlomeno all’interno della giurisprudenza. L’obiezione di coscienza diventa un diritto positivo. La legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza consacrerà questa nuova interpretazione e cambierà il corso della storia dell’obiezione di coscienza nella penisola: da simbolo forte di opposizione al potere diventerà addirittura uno strumento per raggiungerlo.

Il risultato è che ora abbiamo ora una legge che trova enormi difficoltà a essere effettivamente applicata e medici che, lungi dal rischiare il carcere, spesso ottengono riconoscimenti e fanno addirittura carriera, come nella Lombardia del ciellino Formigoni. La percentuale di obiettori tende costantemente ad aumentare, perché è «una scelta facile e indolore» che rende ormai carta straccia «la libera scelta iniziale (diventare ginecologi e lavorare nel pubblico), che vincola l’individuo a doveri e non solo a diritti professionali e privilegi».

Le disavventure da incubo a cui possono andare incontro le donne in un ospedale pubblico sono ormai talmente ordinarie che non fanno nemmeno più notizia. Senza dimenticare che una legge repressiva sul testamento biologico è ormai alle porte.

Via: Radio Blackout