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Ciro Cascina – Samanta

Posted: Aprile 4th, 2008 | Author: | Filed under: Documenti, Piccole gioie, Spizzichi e bocconi | 3 Comments »

Il video e’ stato pubblicato a Dicembre 2007, la chiacchierata con Ciro Cascina e’ del novembre 2003 a firma Felix Cossolo su Babilonia

Che fine ha fatto Ciro Cascina?
Me lo sono chiesto spesso e credo anche i più vecchi lettori di Babilonia. L’ho conosciuto ben 25 anni fa al campeggio gay di Capo Rizzuto in Calabria, e per tanti anni Ciro ha partecipato a tutte le iniziative importanti del movimento gay, ai pride, alle feste di piazza, ai congressi. Memorabile il suo bacio all’ex-sindaco di Bologna Renato Zangheri, che suggellò la conquista del Cassero di Porta Saragozza, come è ormai storico il suo intervento nel 1982 davanti ai cancelli della Fiat Mirafiori di Torino. E chi ha visto il suo spettacolo La Madonna di Pompei non può che condividere il titolo di un giornale che definì Cascina «il più grande attore del movimento gay». Da ricordare anche la vittoria che il pubblico del Teatro Cristallo di Milano, alla «Maratona dei monologhi» gli attibuì, nel lontano 1982 sullo chic Mario Mieli.
Tante cose sono cambiate e Ciro oggi è impegnato su altri fronti: a Roma, da febbraio, è in scena il suo nuovo lavoro Migranti de la Compagnia delle Palline al teatro off L’Incontrocanto di San Lorenzo. La formula è innovativa: non si paga l’ingresso, ben accetto un contributo, e a fine spettacolo si cena tutti insieme gratuitamente e il pubblico può stringere rapporti di amicizia, anche con gli attori.
Chiedo a Ciro un’intervista; preferisce una “conversazione”, e così per ore parliamo e ricordiamo le nostre battaglie passate e gli amori, rievochiamo nostalgie e ogni tanto – nei suoi lunghi assoli – ci sono irruzioni di performance improvvisate…
Di origine napoletana, ha vissuto nei vicoli e la sua teatralità è l’unica cosa che non deve a nessuno, che è innata, direi antica: appartiene alla sua umanità e lui la esprime con naturalezza, piacere, disperazione, senza sforzarsi di “fare l’attore”: per la strada recitava la parte della Regina, del Bandito, della Mamma, tutto naturalmente in dialetto napoletano.
Personaggio contraddittorio, indefinibile, nel suo ultimo spettacolo si fa chiamare Ciro Ciretta. Un parto tra maschile-femminile, sempre presente come componente fondamentale nella vita e nella scena. Un concepimento androgino molto vissuto nel suo corpo, nel sesso, nell’erotismo.
A volte la sua vena comica è irresistibile, anche se per lo più affronta tematiche impegnate quali il razzismo, l’emarginazione degli extracomunitari, la guerra – tutti temi che creano emozioni forti.
La sua storia vive su percorsi paralleli. In scena e nella vita la sua teatralità esplode lasciandosi influenzare dal periodo, dal momento, dalla stagione; facendosi penetrare, bisticciare, corrompere dagli eventi.
Ciro sente di non appartenere a quest’epoca: è uno sciamano, è coinvolto dalle situazioni, le attraversa, le subisce. Insolita la sua reazione rispetto al successo. Inflessibile, non si è lasciato corrompere, non si è prostituito alle leggi del mercato. Nonostante le sue doti ha rifiutato i vantaggi di una carriera manovrata da manager e impresari. Se questa scelta gli ha permesso di essere “genuino”, non gli ha però garantito la sicurezza economica: vive da nomade, come sempre, ospite in casa di amici… Ma si è così serbato molto tempo per riflettere e meditare. «Potevo fare la Regina al posto della Selvaggia!» si lascia scappare…
Ciro Cascina non ha avuto bisogno di fare coming out pubblico: per lui l’omosessualità appartiene al genere umano, non c’è bisogno né di orgoglio né di vittimismo.
Teatralità e sessualità sono sempre andate a braccetto. Ciro rifiuta l’odierna rappresentazione dell’omosessuale: palestrato, siliconato, falso; non c’è scelta, c’è l’omologazione totale. A lui tutto oggi sembra annacquato, compreso il sangue. Contesta la nostra rappresentazione folcloristica sui mass media, e di conseguenza ha rifiutato anche sceneggiature che gli hanno sottoposto proprio perché si sentiva a disagio nei ruoli che si volevano da lui.
Molti suoi coetanei dei vicoli, «femminielli», oggi sono trans; Ciro invece è orgoglioso di essere quello che è, delle sue rughe, degli anni che passano, del disordine della sua vita. Angosce e paure scompaiono quando lui è in scena: quello è il suo territorio.
«Quello che è grave non è tanto ciò che afferma il papa contro l’omosessualità; è terribile invece che molti ci credano e vivano con sensi di colpa e nello squallore la loro personalità».
Ciro non condivide il monopolio e il nuovo potere gay: «L’omosessualità è evangelizzazione. Sembra quasi ci sia oggi un razzismo all’incontrario, un travestimento per uniformarsi alle mode (gay) del momento… Ma sotto il vestito non c’è niente, vuoto totale.
I Gay pride di vent’anni fa, con poche persone, erano più dirompenti di quelli con migliaia di partecipanti di oggi, perché il messaggio era diverso, rivoluzionario. Eravamo spinti dalla disperazione e dalla voglia di cambiare tutto, radicalmente; oggi la richiesta è il matrimonio, l’integrazione. La situazione non è peggiore perché una volta si stava meglio, ma almeno prima la sofferenza era la molla per la lotta di piazza. Oggi tutto sembra più bello, più facile: ma è solo illusione. E poi non c’è memoria storica: nessuno ricorda i tanti omosessuali suicidatisi o morti di Aids. Il movimento si esprime “à la Luxuria”, figura opaca, che non trasmette nulla. Molti omosessuali sono arroganti, razzisti, anche con i loro simili».
Ma, nonostante tutto, Ciro non ha nostalgia degli anni “storici” nel movimento, e non è pessimista. Non se la sente di produrre ora spettacoli “comici” perché è un periodo in cui non c’è molto da ridere: quando ci sono le guerre, quando in alcune nazioni c’è la lapidazione…
Aspetta momenti migliori: «“Ci sarà il dì di festa”, come ne Il sabato del villaggio di Leopardi…».
«Speriamo», dico io…

Felix Cossolo – articolo tratto da Gayclubbing
La conversazione con Ciro Cascina è stata pubblicata su BABILONIA di Novembre 2003


Venivo al pensiero del Cristo durante la notte…

Posted: Marzo 7th, 2008 | Author: | Filed under: Documenti, Libri e racconti, Repressione, Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su Venivo al pensiero del Cristo durante la notte…

Toccarsi e' bello

– Cosa succede al ragazzo che entra in seminario, verso i 10 anni?
Gesuita: Tu non sai che trauma! Il fatto di vivere in una stessa camerata… a me è spuntato il pelo a 13-14 anni, dico ma al punto di star lì a guardare, a spiare buchi alle pareti divisorie quando facevamo la doccia, per controllare (perché non si poteva mai parlare di queste cose), controllare se quello era fatto come eri fatto tu.
– Scusa se ti faccio una domanda più precisa: tu ti masturbarvi in seminario?
Gesuita: No! No! Pensavo al Cristo, io “venivo” al pensiero del Cristo durante la notte.
– Avevi delle polluzioni notturne?
Gesuita: Certo, è ovvio, per forza.

(Da “Orgasmo e incensi”, Fuori n. 12, primavera ’74)

L’illustrazione cosi’ come la citazione sono tratte da Contro la famiglia: Manuale di autodifesa e di lotta per i minorenni AA.VV.
Il libro e’ scaricabile direttamente da questo sito in formato
RTF o PDF e distribuito dalle edizioni Settebelli/Millelire sotto licenza Creative Commons Attribuzione-NonCommerciale-Condividi allo stesso modo


Segnalazioni porno 08/09/2007

Posted: Settembre 8th, 2007 | Author: | Filed under: Documenti, Libri e racconti, Spizzichi e bocconi | 1 Comment »

Al ritorno da lunghe vacanze estive composte in egual misura da sole, mare, relax, amici, divertimento e sane scopate qualche segnalazione con cui ritagliare qualche istante interessante all’interno della routine settembrina.

Kink, Paco y Manolo

BUTT book – the best of the first 5 years of BUTT magazine. Adventures in 21st century gay subculture.
Celebrating BUTT magazine`s fifth anniversary, this book is a selection of the most fantastic and the most ridiculous interviews and photos that have appeared in BUTT so far. This anthology also finally makes a lot of material from the now rare, earlier issues of BUTT available again. For your (in)convenience, the timeline in the book runs backwards, from the here and now all the way back to the summer of 2001, when the first issue of BUTT landed with a bang.

With sexy pictures of, and candid interviews with: Asianpunkboy, Bruce Benderson, Peter Berlin, AA Bronson, Christopher Ciccone, Martin Degville, Tommy Deluca, Ed Droste, Al Eingang, Thomas Engel Hart, Marc Jacobs, Heinz Peter Knes, Marcelo Krasilcic, Bruce LaBruce, Inez van Lamsweerde, Lutz, Ryan McGinley, Alasdair McLellan, Matmos, Walter Pfeiffer, Terry Richardson, Paul Rutherford, Gus van Sant, Jeremy Scott, Jake Shears, Casey Spooner, Michael Stipe, Jonsi Thor Birgisson, Wolfgang Tillmans, Viktor & Rolf, Dominic Vine, Matthias Vriens, Rufus Wainwright, John Waters, Edmund White, Bernhard Willhelm, and Jonny Wooster.


Taschen editore, 560 pagine, in inglese, 25 euro

We will survive! Lesbiche, gay e trans in Italia
I saggi raccolti in questo volume ripercorrono la storia del movimento per i diritti omosessuali e transessuali in Italia. Una sfida culturale e sociale cominciata oltre trent’anni fa – e oggi più che mai attuale – raccontata attraverso le biografie, gli strumenti, le pratiche, le difficoltà e le conquiste nella lotta contro il pregiudizio.

Testi di: Lorenzo Bernini, Graziella Bertozzo, Elena Biagini, Daniele Bocchetti, Stefano Bolognini, Patrizia Colosio, Giorgio Cuccio, Eleonora Dall’Ovo, Giovanni Dall’Orto, Daniela Danna, Gianni Geraci, Marco Geremia, Gigi Malaroda, Porpora Marcasciano, Luki Massa, Nerina Milletti, Marco Mori, Diana Nardacchione, Vincenzo Patanè, Paolo Pedote, Fabio Pellegatta, Nicoletta Poidimani, Francesca Polo.

Mimesis Edizioni, Milano 2007, pp. 253, 16 euro. Maggiori informazioni

Antologaia – sesso, genere e cultura degli anni settanta

Non è un autobiografia ma non è neanche un saggio di storia. Con Antologaia, Sesso genere cultura degli anni ’70 Porpora Marcasciano ci racconta il lungo decennio che va dal 1973, dagli albori del movimento gay, fino al 1983, inizio della tragedia AIDS, passando per il movimento del ’77 e per i sogni, le utopie, le trasgressioni e le transizioni di tutta una generazione.

Il dita e la luna editore, 224 pagine, 14 euro. Maggiori informazioni

Paco y Manolo
Li ho scoperti in Spagna e sono rimasto folgorato dalle loro foto. Mi piace il loro stile, mi piacciono i loro soggetti e mi piace la cura con cui creano Kink.
Li trovate sul sito pacoymanolo.com e sul blog oltre che in innumerevoli riviste e mostre tra cui Vade Retro, la contestatissima esposizione che si doveva tenere a Milano


Porn 2.0, and Its Victims

Posted: Luglio 22nd, 2007 | Author: | Filed under: Documenti | Commenti disabilitati su Porn 2.0, and Its Victims

‘Private’ sex tapes flood user-fed sites like YouPorn.

By Sunny Freeman
Published: July 6, 2007 on TheTyee.ca

She’s naked and posing suggestively, but otherwise she doesn’t resemble the average Playboy model. Yet this “ex-girlfriend” has been viewed by 138,629 people on YouPorn, the new, German-based Internet aggregator of amateur-generated porn.

She’s not the only one to have a former lover post her most intimate moments for the world to google. There are over 250 ex-girlfriends currently featured among the tens of thousands of sex videos on YouPorn.

About 15 per cent of women have knowingly made sex videos, according to a recent poll in Cosmopolitan magazine. If true, that’s how many are at risk of having an ex post x-rated files of them on a porn-sharing site.

Unlike Paris Hilton, the average YouPorn star probably won’t become famous, except unwittingly to his or her next potential boss or partner. And it’s likely he or she will suffer a loss of privacy that could hurt her reputation, relationship and career.

As sites like YouPorn and PornoTube that mesh community aspects of social networking with completely free-of-charge pornography rise in popularity, so too do the associated copyright and privacy infringements.

Right now, the law is lagging behind in redressing the harm done to victims of “porn 2.0.”

And with the rapid expansion of this new technology, concerns over the impending social, economic and legal implications are probably the only thing uniting conservative lawmakers and traditional pornographers.

The problem with free

Every day, there are 266 new porn sites on the Net. Every second, 28,258 users are viewing porn.

New aggregators like YouPorn and PornoTube make it easier for a new audience to find free Internet porn, previously often only accessible to “techies” who knew how to use often illegal file sharing methods like Bit Torrent.

“I never get free porn. I’m not good with all that Internet stuff, the passwords, the searching. I just buy it,” said one 43 year-old Vancouver man who spoke to the Tyee. But he said he would go to YouPorn instead if it was just all in one spot and free, and says that due to this technology, he will almost certainly view more porn than before.

‘X-rated’ Facebook

He’s not attracted to the social networking side of YouPorn, but many people are. One of the best things about these YouTube-like services, says an avid fan, is they allow you to both chat with other posters online and read their profiles. “It’s like Facebook with an x-rated edge.”

Porn 2.0 sites mesh tagged content, discussion groups and user comments and ratings to form a community where users can easily explore and share different fetishes and fantasies.

Without that community aspect, the allure of YouPorn diminishes, says Fredrick Lane, author of Obscene Profits, a study of the success of online pornography. “It’s easier for voyeurs to indulge in fantasy and exhibitionists to expose themselves without violating the law. It’s like an electronic peeping Tom.”

There are even several Facebook groups for fans of online porn. Members of the PornoTube Appreciation Society, for example, post messages like “Work is going down the tube! The PornoTube!”

Porn goes democratic

Free porn on the web is nothing new. But aggregating it into one searchable database a la YouTube is. That free porn revolution highlights the democratization of sexuality, says Lane.

When porn first emerged in mainstream society, he says, a few magazines like Hustler and Playboy determined social norms of sexual attractiveness: “5’10” and blonde.” Now, fans have access to a wide variety of sexual preferences and experiences.

But not everyone in the porn world is turned on by recent developments. In fact, the ease of posting porn online is causing a panic among some adult film producers, who spend big budgets on big stars, only to have those posted and viewed for free, or only to see viewers turn to free, amateur porn instead.

Initially, the Internet increased pornography sales, by providing users with easy and anonymous access. U.S. revenue reached a record $2.84 billion in 2006.

But after years of fairly steady increases, sales and rentals of porn videos dipped from $4.28 billion in 2005 to $3.62 billion last year, according to estimates by AVN, an industry trade publication.

Paid advantages

Despite the slide, traditional porn companies say they still have some advantages. Although the rawness of amateur porn is part of its appeal for some, professional adult filmmakers are banking on the appeal of higher quality production and well-known stars. Some offer extra services.

“Fans of sites like my own appreciate having access to material that is focused on a particular person, and they want to see and learn all they can about that person,” says Seska Lane, who hosts and stars in three Canadian pay-for-porn sites. “Live webcam interaction cannot be found on free porn websites.”

Along with others, she’s upset that material from paid porn sites is increasingly showing up illegally on free porn 2.0 sites — users sometimes even pay to download the video then post it for free somewhere else. Lane says adult companies like hers are moving to protect their work from copyright infringement by contacting offenders.

Both YouPorn and PornoTube already offer ways to complain about copyrighted material on their sites. But a search for the infamous Jenna Jameson turned up 29 results on YouPorn, despite her efforts, and the efforts of the site, to protect copyright.

When private is public

The amateur porn phenomenon also brings a legal quandary involving privacy for non-professionals.

For those 250 YouPorn “ex-girlfriends” who made private sex videos for strictly personal use, only to find them released online, their rights to privacy will likely go unprotected.

People post sexually explicit images without consent all the time, says Janine Benedet a professor in the UBC faculty of law. “It is a devastating attack. There is no legal mechanism for victims to get their pictures back once they’re out there, despite the fact that there is lingering harm.”

Any Canadian who posts online content is subject to obscenity laws laid out in the Criminal Code of Canada. Even if the server that hosts the content is outside Canada, if there is a connection to Canada, the offender can be charged.

But Benedet, who specializes in pornography law, says there are very few cases where Internet posts have been deemed illegal by the courts. In one Ontario case, a man was charged with distributing child porn. In another Ontario case, a man was charged with extortion for threatening that he would post nude pictures of a woman on the Internet if she didn’t continue to sleep with him.

The charge of video voyeurism might be applied if an image is posted without consent, but this is rare.

“I would be amazed if all the videos on these sites had full consent of the people involved,” Benedet says. But if a person is legally in possession of sexually explicit adult content, criminal harassment might be the only applicable charge.

Porn aggregators’ liability is not entirely clear under existing legislation. “So far I don’t think we’ve seen any prosecution of that kind,” Benedet says.

Real world problems

Privacy disclaimers on YouPorn and PornoTube are extensive. Waivers state users must have the consent of all individuals involved, and claim liability protection against a third party lawsuit.

The companies seem to scrutinize their content at least for illicit content. Searches for “illegal” and “child” turned up no search results on either site.

But the worldwide nature of the web makes it difficult to trace and prosecute violators and even more difficult to police privacy rights. There is no universal set of laws that apply to the distribution, purchase, or possession of Internet porn.

Still, that’s not to say what happens on the net can’t be regulated, says Benedet. “The idea that the Internet is a borderless lawless universe is quite false,” she adds.

Experts like Lane say porn 2.0 is here to stay, given how easy it is to post and view material online. Now lawmakers need to catch up with tech-savvy Internet users, and deal with the potential emotional and psychological damage lurking for “ex-girlfriends” around the world.


Documenti utili & interessanti

Posted: Febbraio 6th, 2007 | Author: | Filed under: Documenti | Commenti disabilitati su Documenti utili & interessanti

Una cassetta degli attrezzi per associazioni e singole/i sull’asilo politico per lesbiche gay e trans perseguitat* nei loro paesi

Una riflessione su omofobie recenti e passate

Un’intervista corale su paura dello stupro, esperienze e strategie di resistenza

Il documento delle giuriste democratiche sul femminicidio Read the rest of this entry »