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Passing all’Italiana

Posted: Novembre 22nd, 2012 | Author: | Filed under: Documenti, Piccole gioie, Spizzichi e bocconi | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su Passing all’Italiana

Dalle colonne di Corriere.it una testimonianza di passing (o impersonificazione – se qualcuno conosce un termine in italiano piu’ adatto me lo faccia sapere) contemporaneo in Italia. Sul tema si veda anche Passing. Dissolvere le identità, superare le differenze – Anna Camaiti Hostert – Meltemi 2006 (clicca qui per leggerne un estratto)

Ruba l’identità al fratello e si finge uomo per dodici anni, scoperta dopo una lite 
Nessuno sapeva del suo sesso. Anche sul posto di lavoro era conosciuta come un ottimo operaio 

MILANO – E’ una donna. Ma per dodici anni è riuscita a far credere a tutti che fosse un uomo. Senza che nessuno avesse il benché minimo sospetto che lui fosse in realtà una lei. Neppure sul posto di lavoro, dove era conosciuta come un ottimo operaio.
LA NUOVA IDENTITA’ – Prima di decidersi a denunciarla per usurpazione di identità i carabinieri di Lissone, perplessi, hanno cercato una prova certa: una carta di identità falsa, scoperta in un cassetto al termine di una perquisizione, sulla quale aveva appiccicato la sua foto. Ma sotto c’erano scritti i dati anagrafici del fratello, che vive in Puglia e che non si era mai accorto di nulla. Trentotto anni, di Lissone, nel lontano 2000, a 26 anni, la donna decide di cambiare vita, rubando l’identità al fratello di poco più giovane. Un taglio netto col passato, che fa pensare a una novella di Pirandello. Sì, perché il taglio col passato è così netto che la 38enne cambia addirittura sesso: e da donna che era, decide di diventare un uomo. Una nuova identità che le risulta facile da interpretare: con quei tratti somatici, la voce mascolina, il fisico asciutto e i capelli corti, per anni è riuscita a ingannare tutti. Ma proprio tutti. I vicini di casa, gli amici, i colleghi di lavoro: nessuno aveva mai avuto il dubbio che quell’uomo potesse essere una donna. Qualche anno fa – mostrando generalità maschili – aveva superato un colloquio di lavoro in un’azienda. Ed era stata assunta. Mansione: operaio. 
LA LITE – La scoperta che in realtà la 38enne aveva ingannato tutti è avvenuta per una banale lite: una lite con un collega, finita con una denuncia ai carabinieri. I militari vanno a cercare il fratello, che però vive in Puglia e dice che non c’entra niente. A Lissone, lui non ci aveva mai messo piede. I carabinieri allora vogliono vederci chiaro. Si mettono a indagare, e scoprono che quell’uomo era in realtà una donna. 
Marco Mologni – Corriere.it 20 novembre 2012


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