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Mi chiamo Italo, odio i froci ma amo il mio camerata

Posted: Luglio 26th, 2008 | Author: | Filed under: Documenti, Spizzichi e bocconi | 1 Comment »

E’ da qualche tempo che ci rifletto e oggi ho trovato un ulteriore spunto interessante su Liberazione che vi ripropongo

Mi chiamo Italo, odio i froci ma amo il mio camerata

Da Pim Fortuyn ai gay del Grand Old Party statunitense.
Da “Gaylib, l’associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra” alla frequentazione dei centri sociali e dei forum neofascisti. Cosa succede quanto la cultura lgbt incontra la destra, “nuova” o nostalgica che sia? Appunti da un primo viaggio in un fenomeno emergente ma contraddittorio

Liberazione – 26/07/2008 – Elena Biagini Read the rest of this entry »


Oggi come ieri: Canzone del Maggio

Posted: Luglio 15th, 2008 | Author: | Filed under: Backstage, Repressione, Spizzichi e bocconi | 2 Comments »

Questo sera sono un po’ malinconico e vagamente nostalgico. Sara’ la sentenza per i torturatori di Bolzaneto (qui un commento audio), sara’ la notte calda, saranno gli scazzi che di questi tempi attraversano il movimento GLBTQ, sta di fatto che voglio proporvi un piccolo retroscena d’altri tempi che non molti conoscono.

Probabilmente quasi tutti i lettori di questo blog conoscono Canzone del Maggio del mai troppo compianto e mai attuale come in questi giorni Fabrizio De Andre’ pubblicata per la prima volta nel bellissimo concept album Storia di un impiegato nel lontano 1973. Altrettanto probabilmente ben pochi di voi ne conoscono le origini e la travagliata storia.

Prendendo liberamente spunto da una canzone intitolata Chacun de vous est concerné che Dominique Grange (altre info in francese), cantante di lotta del maggio francese, compose ed incise nel 1968, De Andre’ decise, come era suo costume, di schierarsi con forza e senza ambiguita’ con un pezzo che nella sua versione originale non venne mai incisa a causa della feroce censura italiana di quegli anni.

Una versione durissima e di fortissima accusa che Fabrizio De Andre’, come faceva spesso quando la censura si abbatteva sui suoi testi, riproponeva dal vivo nei concerti e che ho recuperato per voi lettori insieme all’originale francese

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf
Scarica Dominique Grange – Chacun De Vous Est Concerné

Même si le mois de mai
Ne vous a guère touché
Même s’il n’y a pas eu
De manif dans votre rue
Même si votre voiture
N’a pas été incendiée
Même si vous vous en foutez
Chacun de vous est concerné

Même si vous avez feint
De croire qu’il ne se passait rien
Quand dans le pays entier
Les usines s’arrêtaient
Même si vous n’avez rien fait
Pour aider ceux qui luttaient
Même si vous vous en foutez
Chacun de vous est concerné

Même si vous avez fermé
Votre porte à notre nez
Une nuit que nous avions
Les CRS aux talons
Matraqués sur le palier
Même si vous vous en foutez
Chacun de vous est concerné

Même si dans votre ville
Tout est bien resté tranquille
Sans pavés sans barricades
Sans blessés et sans grenades
Même si vous avez gobé
Ce que disait la télé
Même si vous vous en foutez
Chacun de vous est concerné

Même si vous croyez maintenant
Que tout est bien comme avant
Parce que vous avez voté
L’ordre et la sécurité
Même si vous ne voulez pas
Que bientôt on remette ça
Même si vous vous en foutez
Chacun de vous est concerné


Avvelenato

Posted: Maggio 23rd, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | 1 Comment »

Mauro Biani su Liberazione

Salviamo il Circolo Pink di Verona

Posted: Maggio 21st, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su Salviamo il Circolo Pink di Verona

Ricordando a chi non avesse ancora fatto la dichiarazione dei redditi che anche quest’anno c’e’ la possibilita’ di dare una mano con il 5×1000 ad associazioni amiche vi segnalo, sempre per parlare di soldi e di realta’ che ne hanno continuamente bisogno, l’iniziativa 100×100 promossa dal Circolo Pink (Gay Lesbiche Transessuali Bisessuali Eterosessuali – Diritti Umani e Cittadinanza Verona).

Giusto per essere chiari sono in brutte acque, servono soldi per coprire i debiti che il Pink nel corso degli anni ha accumulato per garantirsi una sede autonoma. Le spese processuali, date da cause intentate contro gli integralisti cattolici e alcuni consiglieri denunciati per istigazione all’odio, ammontano a oltre 10.000 euro.

In una citta’ difficilissima come Verona hanno sempre portato avanti battaglie forti e radicali provando a scuotere e sensibilizzare una citta’ anestetizzata da anni di fascismo, integralismo cattolico e leghismo.

Per aiutare il Circolo Pink a sopravvivere e per scoprire cosa hanno fatto in tutti questi anni potete visitare il loro sito internet ed in particolare le pagine della campagna 100×100.

Verona, ora piu’ che mai, ha bisogno del Circolo Pink. Aiutiamolo a sopravvivere!


La pelle parlante – Arianna Page Russell e la dermatografia

Posted: Maggio 19th, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su La pelle parlante – Arianna Page Russell e la dermatografia

La pelle di Arianna Page Russell, artista e tatuaggiatrice statunitense, e’ affetta da dermatografia, una condizione in cui il sistema immunitario di una persona e’ ipersensibile e rilascia, attraverso di essa, una quantita’ eccessiva di istamina causando la dilatazione dei capillari e facendo apparire in rilievo, per circa mezz’ora, segni leggermente marcati in precedenza. Arianna utilizza questa particolarita’ del suo corpo per disegnare segni e parole sulla sua pelle che appaiono solo per poco tempo per poi sparire.

(via Ponyxpress)











Due appuntamenti: a Firenze (assemblea di donne contro la violenza patriarcale + Ti do’ i miei occhi) e a Torino (American Eununchs)

Posted: Maggio 19th, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su Due appuntamenti: a Firenze (assemblea di donne contro la violenza patriarcale + Ti do’ i miei occhi) e a Torino (American Eununchs)

Due appuntamenti al volo per la giornata di oggi.

Se siete a Firenze fate un salto presso IREOS, via de’serragli 3, che alle ore 19 ospita un cineforum con “Ti dò i miei occhi” (Spagna, 2004 – regia di Iciar Bollan) per poi proseguire con un’assemblea aperta di donne contro la violenza patriarcale. Maggiori Informazioni.

Di tutt’altro tipo l’appuntamento che vi segnalo a Torino, alle ore 21.30 presso il Documè Cineteatro Baretti (Via Baretti 4): un documentario praticamente introvabile e apparentemente molto interessante del regista Gian Claudio Guiducci dal titolo American Eunuchs.


Il documentario ci rivela il surreale, bizzarro e allo stesso tempo
tragico mondo degli eunuchi nell’America contemporanea. Ogni anno negli
Stati Uniti centinaia di uomini decidono di farsi castrare e reinventano
la propria sessualità per ragioni diverse dal cambio di sesso. Chi sono?
Quali sono le loro motivazioni? È legale? È giusto concedere loro il
diritto di scegliere liberamente un’operazione così drastica e
irreversibile? Per rispondere a queste domande American Eunuchs presenta
vari personaggi chiave. A Filadelfia troviamo il dottor Felix Spector,
un medico di 84 anni che in un ambiente semi legale, senza porsi (e
porre) troppe domande ha castrato una media di 3 – 4 pazienti alla
settimana tra il 1998 e il 2001. Vedremo il dottor Spector operare
George, un parrucchiere per cani sposato con figli, che si racconterà in
vari momenti cruciali nel tentativo di farci comprendere le sue
motivazioni e l’impatto dell’operazione sulla sua vita quotidiana.
“Gelding” (letteralmente “cavallo castrato”) eunuco e guru della
comunità dei castrati, racconterà la sua storia e dimostrerà una varietà
di tecniche e di strumenti usati per castrare sia animali che uomini,
durante una lucida e a tratti agghiacciante conversazione ai bordi della
piscina nella sua casa in Florida. La seconda parte di American Eunuchs
accompagnerà lo spettatore nel cuore dell’America. A Joplin, nello stato
del Missouri, Jack, un cosiddetto “cutter”, spiega le ragioni che lo
spingono a rischiare parecchi anni di carcere per eseguire castrazioni
illegali (e varie modificazioni estreme del corpo) nelle camere dei
motel. Il documentario raggiunge il suo climax con Michael, uno dei
pazienti/vittime di Jack. La sua triste e commovente storia solleva
numerose domande e forza lo spettatore a riflettere sulla società, il
sistema medico e l’infinita complessità della sessualità umana.

*dati tecnici*
Italia/U.S.A. – 2003 – 80 Min. – produzione Gian Claudio Guiducci e
Franco Sacchi


5×1000 dichiarazione dei redditi 2008

Posted: Maggio 13th, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su 5×1000 dichiarazione dei redditi 2008

Giusto un rapido promemoria per chi non sa ancora come destinare il 5×1000 della dichiarazione dei redditi.

Destinare la quota del 5×1000 ad una associazione di vostra scelta non comporta nessuna maggiore tassazione per voi e destina parte della vostra dichiarazione dei redditi direttamente all’associazione scelta anziche’ allo stato. Per destinare tale quota e’ sufficiente mettere la propria firma nel primo riquadro destinato al 5×1000 del vostro CUD, 730 o UNICO PERSONE FISICHE corrispondente a “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilita’ sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute” e inserire il codice fiscale dell’associazione prescelta

Di seguito alcune realta’ che voglio segnalarvi

Supporto Legale (www.supportolegale.org) – codice fiscale: 08405940019 – destinatario: Associazione Culturale dei Ciompi.
MIT (Movimento Identità Transessuale (www.mit-italia.it) – codice fiscale: 92030980376 – destinatario: MIT (Movimento Identità Transessuale) ONLUS – Via Polese 15, 40122 Bologna
Circolo GLBT Maurice di Torino (www.mauriceglbt) – codice fiscale: 97531180012


Maria Ornella Serpa

Posted: Maggio 10th, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | 1 Comment »

Maria Ornella Serpa (articolo apparso su Liberazione del 24 marzo 2007, un commento al caso Sircana)

Leggendo pour cause l’ennesimo episodio di “Chi va con i trans”,  
tratto dal voluminoso “I media in Italia – limiti ed aspirazioni”,  
non posso fare a meno di sorridere. Per un po’ di giorni l’informazione
in Italia alzerà l’audience, ho pensato; ma non so proprio se  
auspicarlo.

A parte gli scherzi, ho appreso con piacere che il signor Sircana usa  
la propria intelligenza anche per dare respiro alla propria joie de  
vivre . Certo, capisco il contesto: il “buon costume”, la famiglia,  
il vicinato, insomma la “normalità” dalla quale poi si scappa sempre,  
ma credo che tutto questo possa essere superato in maniera  
intelligente e indolore: basta non vergognarsi.

Parlo per esperienza personale. Nata maschio, formatami da donna, ho  
scelto il genere e il sesso femminile come un’esperienza sentita sia  
sul piano personale che su quello politico. Il percorso di  
transizione in sé, nonostante la sua complessità, è stato (per  
fortuna) indolore e totalmente divertente, istruttivo e formativo. La  
mia identità femminile, fortemente desiderata, mi ha dato quella  
marcia in più per affrontare la vita con un pizzico di ironica  
intelligenza e tanta, ma tanta, joie de vivre , anche per me.

Trappole nel percorso di transizione? Tantissime; superate però  
determinatamente fino alla meta e tributando la prevedibile dose di  
sofferenza alla società “normale” che “naturalmente” cerca di  
“normalizzarci” ricorrendo anche alla violenza, talvolta esiziale. La  
difficoltà maggiore l’ho incontrata nell’affrontare il senso di  
vergogna, di esclusione; ma, una volta capito che si trattava di  
convenzioni e non di altro, sono andata oltre non sentendo neanche il  
bisogno di colpevolizzare o gettare fango su alcun@. La mia  
intelligenza, fonte di primaria accoglienza, mi ha aiutata a capire,  
grazie anche ad una non comune cultura, che, ad esempio, il contesto  
che pretendeva di discriminarmi è essenzialmente un’asfissiante trama  
di potere e sottomissione travestito (il contesto sì) da illusioni,  
più o meno ottiche, che obnubilano mente e corpo. Non ho ceduto alla  
lusinga e neanche alle minacce né alle violenze, che ho comunque  
dovuto subire come tributo alla “normalità”. Ho proceduto  
incessantemente.

Non mi sono mai sentita discriminata; me lo hanno fatto credere  
perché fa parte del gioco di “normalizzazione”. E questo ha  
comportato sicuramente degli sbalzi nella mia esperienza perché mi  
sentivo debole, impotente di fronte alla consapevolezza di non essere  
suscettibile di inclusione sociale in un sistema che, poi ho capito,  
si pretendeva forte e “giusto”. Ho deciso quindi di intravedere cosa  
non funzionava ed ho scoperto che il sistema non discrimina ma  
resiste, causa la sua debolezza, a tutto ciò che può turbare i suoi  
deboli equilibri sostenuti, infatti, dalla violenza. Esso si basa in  
effetti essenzialmente sul rapporto di forza e sottomissione (del  
femminile al maschile, ad esempio, o del debole al forte). Il  
maschile, l’eterosessualità, l’amore eterno, la famiglia e  
quant’altro non sono che le esiziali lusinghe di una società che si  
pretende “regolare” ma poi risulta praticamente ipocrita e perversa,  
oltre che degna madre di guerre, stupri, schiavitù e quant’altro; un  
sistema sostenuto da una trama di personaggi, più o meno ameni, che  
elucubrano regole, istituti e sistemi che soffocano ogni istinto alla  
vita.

Eureka!

Basta usare la testa ed un minimo di coraggio e tutto si risolve. Se  
la nostra esistenza è fatta essenzialmente di cultura posso provare  
anche io ad elaborare la mia, ma sulla base del mio desiderio.
Dando un’occhiata in giro ho visto diverse cose ed ho fatto anche  
diverse esperienze; finché mi sono resa conto che ciò che viene  
demonizzato è spesso fonte di libertà, autostima, responsabilità e  
permette di dare un senso alla propria esistenza. Ho deciso quindi  
non di piacere agli altri, ma di piacermi; ho affinato anche ciò che  
la natura mi ha dato: talento intellettuale, allegria, curiosità e  
senso della misura e ho iniziato infine il mio viaggio nella mia vita.

Tra le varie insidie del sistema c’è il problema economico. Di che  
vivere?
Il sistema, come tutte le umane cose, non è perfetto e spesso si  
contraddice lasciando spazi vitali che sarebbe da sciocchi non  
occupare. La prostituzione, dipinta malissimo, se fatta con  
accortezza, gusto ed un pizzico di gioia può risultare, come nel mio  
caso, un’ottima soluzione al problema del lavoro, spacciato come base  
garantita della dignità dei soggetti ma praticamente fonte di ricatto  
perenne e tutt’altro che satisfattivo.

Rapporto con gli altri? Io scelgo chi frequentare e, insieme,  
scegliamo come rapportarci vicendevolmente sulla base della comune  
voglia di stare assieme. Nessuna regola invasiva della libertà altrui.
Rivendicazioni? Una: viviamoci per ciò che siamo, ottimi nei desideri  
pessimi nell’avidità.


Calderoli non si tocca

Posted: Maggio 6th, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su Calderoli non si tocca

A quanto pare Calderoli avrà il ministero della Delegificazione. Che non vuol dire disfare le leggi, anche se qualcuno dovrà spiegarlo a Calderoli.

(Affidare un incarico simile a Calderoli sarebbe come far entrare un bambino da uno sfasciacarrozze e dargli un martello) (Calderoli è il martello).

“Gli italiani non ne possono più di tutte queste leggi”: qui la Lega ha ragione. Avete mai provato a leggere il Codice Penale a letto?

In realtà si tratta di una sorta di devolution legislativa. Un dicastero nato per semplificare le leggi in modo da renderle comprensibili anche a Bossi.

Lo stesso Bossi respinge le polemiche: “Calderoli non si tocca”. E lui come lo sa?

da Spinoza, un blog serissimo


Differenze di percezione dell’affettivita’ pubblica di gay ed etero

Posted: Aprile 30th, 2008 | Author: | Filed under: Repressione, Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su Differenze di percezione dell’affettivita’ pubblica di gay ed etero

Una televisione americana ha provato a filmare le differenti reazioni della gente ad un minimo di affettivita’ pubblica (si parla di baci e qualche castissima carezza) esibita da coppie etero e gay. Le reazioni dei passanti alla vista della coppia gay che flirta su una panchina arrivano addirittura ad una telefonata alla polizia e agli insulti diretti…