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Nicola è ognuno di noi – Sabato 17 maggio – Manifestazione a Verona

Posted: Maggio 11th, 2008 | Author: | Filed under: Repressione | Commenti disabilitati su Nicola è ognuno di noi – Sabato 17 maggio – Manifestazione a Verona
Sabato 17 Maggio 2008
MANIFESTAZIONE

partenza corteo dalla Stazione Verona Porta Nuova ore 15.00

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Maria Ornella Serpa

Posted: Maggio 10th, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | 1 Comment »

Maria Ornella Serpa (articolo apparso su Liberazione del 24 marzo 2007, un commento al caso Sircana)

Leggendo pour cause l’ennesimo episodio di “Chi va con i trans”,  
tratto dal voluminoso “I media in Italia – limiti ed aspirazioni”,  
non posso fare a meno di sorridere. Per un po’ di giorni l’informazione
in Italia alzerà l’audience, ho pensato; ma non so proprio se  
auspicarlo.

A parte gli scherzi, ho appreso con piacere che il signor Sircana usa  
la propria intelligenza anche per dare respiro alla propria joie de  
vivre . Certo, capisco il contesto: il “buon costume”, la famiglia,  
il vicinato, insomma la “normalità” dalla quale poi si scappa sempre,  
ma credo che tutto questo possa essere superato in maniera  
intelligente e indolore: basta non vergognarsi.

Parlo per esperienza personale. Nata maschio, formatami da donna, ho  
scelto il genere e il sesso femminile come un’esperienza sentita sia  
sul piano personale che su quello politico. Il percorso di  
transizione in sé, nonostante la sua complessità, è stato (per  
fortuna) indolore e totalmente divertente, istruttivo e formativo. La  
mia identità femminile, fortemente desiderata, mi ha dato quella  
marcia in più per affrontare la vita con un pizzico di ironica  
intelligenza e tanta, ma tanta, joie de vivre , anche per me.

Trappole nel percorso di transizione? Tantissime; superate però  
determinatamente fino alla meta e tributando la prevedibile dose di  
sofferenza alla società “normale” che “naturalmente” cerca di  
“normalizzarci” ricorrendo anche alla violenza, talvolta esiziale. La  
difficoltà maggiore l’ho incontrata nell’affrontare il senso di  
vergogna, di esclusione; ma, una volta capito che si trattava di  
convenzioni e non di altro, sono andata oltre non sentendo neanche il  
bisogno di colpevolizzare o gettare fango su alcun@. La mia  
intelligenza, fonte di primaria accoglienza, mi ha aiutata a capire,  
grazie anche ad una non comune cultura, che, ad esempio, il contesto  
che pretendeva di discriminarmi è essenzialmente un’asfissiante trama  
di potere e sottomissione travestito (il contesto sì) da illusioni,  
più o meno ottiche, che obnubilano mente e corpo. Non ho ceduto alla  
lusinga e neanche alle minacce né alle violenze, che ho comunque  
dovuto subire come tributo alla “normalità”. Ho proceduto  
incessantemente.

Non mi sono mai sentita discriminata; me lo hanno fatto credere  
perché fa parte del gioco di “normalizzazione”. E questo ha  
comportato sicuramente degli sbalzi nella mia esperienza perché mi  
sentivo debole, impotente di fronte alla consapevolezza di non essere  
suscettibile di inclusione sociale in un sistema che, poi ho capito,  
si pretendeva forte e “giusto”. Ho deciso quindi di intravedere cosa  
non funzionava ed ho scoperto che il sistema non discrimina ma  
resiste, causa la sua debolezza, a tutto ciò che può turbare i suoi  
deboli equilibri sostenuti, infatti, dalla violenza. Esso si basa in  
effetti essenzialmente sul rapporto di forza e sottomissione (del  
femminile al maschile, ad esempio, o del debole al forte). Il  
maschile, l’eterosessualità, l’amore eterno, la famiglia e  
quant’altro non sono che le esiziali lusinghe di una società che si  
pretende “regolare” ma poi risulta praticamente ipocrita e perversa,  
oltre che degna madre di guerre, stupri, schiavitù e quant’altro; un  
sistema sostenuto da una trama di personaggi, più o meno ameni, che  
elucubrano regole, istituti e sistemi che soffocano ogni istinto alla  
vita.

Eureka!

Basta usare la testa ed un minimo di coraggio e tutto si risolve. Se  
la nostra esistenza è fatta essenzialmente di cultura posso provare  
anche io ad elaborare la mia, ma sulla base del mio desiderio.
Dando un’occhiata in giro ho visto diverse cose ed ho fatto anche  
diverse esperienze; finché mi sono resa conto che ciò che viene  
demonizzato è spesso fonte di libertà, autostima, responsabilità e  
permette di dare un senso alla propria esistenza. Ho deciso quindi  
non di piacere agli altri, ma di piacermi; ho affinato anche ciò che  
la natura mi ha dato: talento intellettuale, allegria, curiosità e  
senso della misura e ho iniziato infine il mio viaggio nella mia vita.

Tra le varie insidie del sistema c’è il problema economico. Di che  
vivere?
Il sistema, come tutte le umane cose, non è perfetto e spesso si  
contraddice lasciando spazi vitali che sarebbe da sciocchi non  
occupare. La prostituzione, dipinta malissimo, se fatta con  
accortezza, gusto ed un pizzico di gioia può risultare, come nel mio  
caso, un’ottima soluzione al problema del lavoro, spacciato come base  
garantita della dignità dei soggetti ma praticamente fonte di ricatto  
perenne e tutt’altro che satisfattivo.

Rapporto con gli altri? Io scelgo chi frequentare e, insieme,  
scegliamo come rapportarci vicendevolmente sulla base della comune  
voglia di stare assieme. Nessuna regola invasiva della libertà altrui.
Rivendicazioni? Una: viviamoci per ciò che siamo, ottimi nei desideri  
pessimi nell’avidità.


Calderoli non si tocca

Posted: Maggio 6th, 2008 | Author: | Filed under: Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su Calderoli non si tocca

A quanto pare Calderoli avrà il ministero della Delegificazione. Che non vuol dire disfare le leggi, anche se qualcuno dovrà spiegarlo a Calderoli.

(Affidare un incarico simile a Calderoli sarebbe come far entrare un bambino da uno sfasciacarrozze e dargli un martello) (Calderoli è il martello).

“Gli italiani non ne possono più di tutte queste leggi”: qui la Lega ha ragione. Avete mai provato a leggere il Codice Penale a letto?

In realtà si tratta di una sorta di devolution legislativa. Un dicastero nato per semplificare le leggi in modo da renderle comprensibili anche a Bossi.

Lo stesso Bossi respinge le polemiche: “Calderoli non si tocca”. E lui come lo sa?

da Spinoza, un blog serissimo


Tre ringraziamenti

Posted: Maggio 2nd, 2008 | Author: | Filed under: Backstage | 4 Comments »

Nelle ultime ore sono venuto a conoscenza della recente morte di tre persone che, in modi e momenti diversi della mia vita per me hanno significato qualcosa di importante.

Non sono bravo con gli addii, voglio solo ringraziare Maria Ornella Serpa che avevo conosciuto tramite il Coordinamento per la Difesa delle Persone Prostitute per avermi fatto scoprire e capire un mondo a me allora totalmente sconosciuto e per la sua simpatia, tenacia e tenerezza, Sbancor per aver animato con le sue analisi le mailing list di Indymedia Italia su cui sono cresciuto e Jean Daniel Cadinot per avermi aiutato, con i suoi film e i suoi immaginari, scoperti quasi per caso durante la mia adolescenza, ad iniziare ad esplorare me stesso e a rimettere in gioco la mia identita’ e la mia sessualita’.

Ci mancherete.


Differenze di percezione dell’affettivita’ pubblica di gay ed etero

Posted: Aprile 30th, 2008 | Author: | Filed under: Repressione, Spizzichi e bocconi | Commenti disabilitati su Differenze di percezione dell’affettivita’ pubblica di gay ed etero

Una televisione americana ha provato a filmare le differenti reazioni della gente ad un minimo di affettivita’ pubblica (si parla di baci e qualche castissima carezza) esibita da coppie etero e gay. Le reazioni dei passanti alla vista della coppia gay che flirta su una panchina arrivano addirittura ad una telefonata alla polizia e agli insulti diretti…


La fine del porno online alternativo

Posted: Aprile 28th, 2008 | Author: | Filed under: Backstage, Documenti | Commenti disabilitati su La fine del porno online alternativo

Sfogliando alcuni dei link che mi ero segnato nei mesi scorsi ma non avevo ancora trovato il tempo di leggere ho scoperto questa interessante analisi sulla fine dell’altporn (porno “alternativo”) online e sui motivi che lo hanno causato. Non ho ancora un’idea ben precisa sulla questione e l’articolo si focalizza molto sulla scena USA anche se un buon numero di considerazioni sia economiche che politiche si applicano anche nel resto del mondo.

Un articolo, tratto da Fleshbot e a firma Lux Nightmare, comunque interessante e che apre numerosi spunti di riflessione sul tema

The End Of Alt: A Memoir

I discovered altporn when I was eighteen, and in quick succession went on to become a model and producer and, eventually, a retiree. So I found myself fascinated by a recent edition of Eye Weekly’s “Love Bites” column in which an aspiring altporn model writes in to ask for advice on online porn sites. How can she flash her tits for cash without selling her soul to some evil SuicideGirls-style company? The short answer: she can’t. Getting naked online is a business; the market is oversaturated with hot young girls looking to cash in; and DIY style doesn’t always guarantee a progressive and respectful attitude towards models.

As a veteran of altporn, this makes me cringe; but as a veteran of altporn, I also know she’s right.

When I was a wide eyed nineteen year old with a digital camera and a dream, it was a different story: someone like me could (and did) start a porn site — one that, free from the pressures of the corporate world, could explore different territory from mainstream porn. But the dream is dead, kids. If you want to be in the online porn scene these days, you’ve got to have cash — and as a result, “indie” porn ain’t so indie anymore.

So what changed?

– The Visa/MC crackdown. A decade or so ago, starting a porn site was easy: you got some web space, you took some naked pix, you found a billing agent to process your membership fees … and then you sat back and waited for the money to roll in. But in fall of 2002, Visa and Mastercard decided to end the party. Declaring adult sites to be a high risk for chargebacks, they started requiring a registration fee to process payments for adult sites: $750 up front and $375 annually after that. While that’s not big money for a large company, it’s a substantial hit (and deterrent) for a small startup. (Bonus fact: The Visa/MC processing fees are the reason why you can’t use PayPal to sell adult-themed products. So when PayPal cancels your account after it finds out you’re selling used panties … well, at least now you’ll know why.)

– Stricter 2257 regulations. If you want to pose naked on the internet, you need to be 18 or older — and if you want to post naked pictures of other people on the internet, you need proof that all the people you’re posting pictures of are at least 18. This used to be a relatively simple matter of getting an ID and a release form from everyone who modeled for you. Then the government decided to step in and make things a little more complex: claiming that they were fighting the evil menace of child porn, they started requiring vastly more complete (and complicated) records for online models. If you’re a small company running a multi-model site, 2257 record keeping requirements (which require publishing a physical address online where those records can be inspected and keeping regular office hours so the DOJ can show up on your doorstep whenever they want to) can be brutal.

– That big bully, SG. You’ve heard about the lawsuits, you’ve heard about the exclusivity contracts, you’ve heard about how they basically “own” a big chunk of the altporn market. Even though they didn’t invent the genre — there were lots of folks getting naked on the internet altstyle long before they launched, including me — they basically dominate the scene now: and they don’t appreciate it when other companies try to take them on. And most of the time, their intimidation tactics work.

– In many ways, “Alt” isn’t really alternative anymore. When I started taking it off online, it had yet to become a hipster pastime — it wasn’t considered cool, and I didn’t gain cred (at least not with anyone I knew in person) for doing it. Flash forward to 2004: SuicideGirls is mainstream, emo girls aspire to be porn stars when they hit 18, and a whole lot of people are looking to cash in on the next new thing in porn. Hence Hustler bankrolling a Burning Angel movie and Vivid launching Vivid Alt. Tattoos and piercings in porn used to signify a product that was female-friendly, feminist, and (dare we say it) empowering; now it’s just another wrapper for the same old product.

This isn’t to say that any broke kid with dreams of becoming a porn mogul can, if given the chance, launch a progressive porn site even a radical feminist could love. But as more and more barriers to entry get put up — economic, legal, or otherwise — fewer people are able to enter the market; and those that do are unlikely to risk their bankroll trying to create and promote a different kind of porn. Which, at the end of the day, may be the reason why the most progressive porn site I’ve seen in recent years comes to us from Australia.

“Working For The Boy Instead of the Man” (eyeweekly.com)


Repressione a Torino: chiusura della sauna gay Antares e spettacolizzazione mediatica

Posted: Aprile 26th, 2008 | Author: | Filed under: Repressione | 2 Comments »

Nei giorni scorsi, neanche troppo casualmente proprio in concomitanza con il XXIII GLBT Torino Film Festival e con il 25 aprile, in quel di Torino e’ stata fatta irruzione in una storica sauna gay (attiva fin dagli anni ’80) ed e’ stato contestato al titolare l’agevolazione della prostituzione poiche’ all’interno del locale su 30 persone presenti, tutte maggiorenni, 6 hanno dichiarato di fare marchette di propria spontanea volonta’ e senza dare al proprietario un singolo euro. Alcuni di questi ragazzi erano migranti senza permesso di soggiorno ed e’ stato loro consegnato il foglio di via.

Una notizia di per se’ estremamente banale e che si e’ conclusa con una singola denuncia per un reato minore (aver fatto finta di non vedere che nel proprio locale qualcuno si prostituiva) e che la magistratura dovra’ eventualmente confermare durante il processo. Nessun altro e’ stato denunciato essendo l’esercizio della prostituzione e l’utilizzo di tali servizi perfettamente legale in Italia e non punibili ne’ i prostituti ne’ i clienti.

La cosa a mio parere grave e’ che in seguito a questa operazione di polizia la questura ha deciso di convocare una enorme conferenza stampa (neanche avessero arrestato uno stragista ricercato a livello internazionale) distribuendo ai giornalisti filmati e fotografie del blitz e divulgando dettagli personali su molte delle persone trovate all’interno della sauna (che ricordiamo non facevano nulla di illegale e non hanno ricevuto alcuna denuncia) quali la professione o l’appartenenza politica. Per i tre giorni successivi (e ancora oggi) la notizia ha occupato le prime pagine dei giornali locali ed ha avuto anche enorme risalto sulle pagine nazionali (La Stampa in primis) con toni a dir poco morbosi e con la divulgazione di dettagli che in alcuni casi rendono abbastanza facile intuire i nomi dei personaggi coinvolti.

La notizia ha assunto contorni grotteschi e ha avuto risalto anche sui telegiornali e sugli altri media.

Una rassegna stampa parziale sugli orrendi articoli usciti sui giornali (tra cui alcuni firmati da Lodovico Poletto e Massimo Numa ben noti sul territorio per essere dei grandi amanti e ottimi supporter delle veline della questura):

Rassegna stampa sauna Antares 1
Rassegna stampa sauna Antares 2
Rassegna stampa sauna Antares 3
Rassegna stampa sauna Antares 4
L’intervista al proprietario della sauna

Di seguito il comunicato stampa del circolo Maurice sull’argomento che mi sento di condividere pienamente.

Azioni simili si sono gia’ verificate in altre citta’ (e sono certo si ripeteranno in futuro), sarebbe interessante monitorarle e segnalarle per capire come si muove la repressione su queste tematiche. Se avete qualche segnalazione potete usare i commenti o scrivermi in privato

COMUNICATO STAMPA: stop alle azioni moralizzatrici, criminalizzanti e di spettacolarizzazione

In merito all’enorme rilevanza data dai mezzi d’informazione al blitz delle forze dell’ordine nella sauna Antares di Torino, esprimiamo sconcerto e rabbia per la criminalizzazione mediatica dei rapporti di prostituzionetra maggiorenni consenzienti. Anche in questo caso notiamo l’ipocrisia “del ben pensante”: rammentiamo che in Italia, per fortuna, la prostituzione non è reato e la sua numerossissima clientela comprende persone di ogni estrazione sociale, orientamento politico e sessuale (giornalisti e politici compresi).

La morbosa attenzione dei media sulla vicenda ci appare chiaramente intimidatoria e criminalizzante nei confronti di persone, anche migranti, che nello loro libertà e consapevolezza, spesso aldilà di condizioni economiche di necessità, scelgono di esercitare più o meno occasionalmente tale professione. Pensiamo inoltre sia in atto un tentativo di criminalizzazione dei luoghi d’incontro gay che non funzionano esclusivamente- e neanche prevalentemente- come luoghi di prostituzione, ma vengono frequentati al fine di incontri sessuali in assenza di scambio di denaro. Condivisibile o meno, la possibilità di frequentare tali spazi di socialità rientra nel campo della libertà personale, tanto più che la loro esistenza risponde ad una richiesta di libertà da parte della comunità glbt, per incontrarsi senza interferenze, pregiudizi e discriminazioni. Notiamo inoltre una sospetta coincidenza tra ciò che è accaduto e lo svolgimento in questi giorni a Torino di uno delle più grandi festival di cinema gay, lesbico, bisessuale e transessuale (glbt) del mondo, quasi a voler offuscare il sempre più grande successo di una delle manifestazioni culturali di riferimento per la comunità glbt nella nostra città e non solo.

Riteniamo infine molto grave la gratuita spettacolarizzazione dell’azione moralizzatrice voluta dalle forze dell’ordine, attuata attraverso la convocazione di una conferenza stampa (e la distribuzione anche di un video), come si trattasse di uno dei peggiori crimini possibili. L’unico reato ipotizzato, infatti, sarebbe l’agevolazione della prostituzione attribuito ad un singolo individuo, fatto che- tra l’altro- toccherà alla magistratura eventualmente accertare. Non vorremmo che questo episodio rappresentasse l’aperitivo di un nuovo clima di intolleranza destinato a prodursi nel dopo elezioni, in cui hanno ottenuto un buon successo forze politiche che manifestano esplicitamente posizioni omofobe e transfobiche.

In alcuni resoconti giornalistici inoltre si elencano tra i fruitori persone di cui vengono presentati dati biografici decisamente caratterizzanti, ai limiti della violazione della privacy. Nessuno ha però rilevato che se questi “identikit” corrispondessero al vero potrebbero risultare coinvolti figure religiose e politiche che fanno riferimento a posizioni decisamente “antigay”: troverebbe così conferma che molto spesso l’omofobia più smaccata viene proclamata da chi non ha il coraggio di vivere apertamente la propria omosessualità e ne allontana il fantasma attraverso la condanna di coloro che invece rivendicano il diritto a una libera espressione.

Ufficio Stampa
Circolo di cultura gay, lesbica, bisessuale, transgender Maurice
3357167890


Padre Pio e perversioni (sinistre)

Posted: Aprile 25th, 2008 | Author: | Filed under: Inutilita' | 2 Comments »

Esumare un morto, mettergli una maschera di silicone e poi guadagnare dei soldi facendolo vedere.

Non male come catalogo di perversioni.

(Aggiornamento) prendere nota:
Nichi Vendola è a San GIovanni Rotondo in fila per vedere quel che resta di Padre Pio.

Via Paferro, foto da Ad Omes Loquitur Scriptura


Jena su La Stampa

Posted: Aprile 23rd, 2008 | Author: | Filed under: Inutilita' | 4 Comments »

Ma solo io trovo orrenda, razzista e xenofoba questa uscita di Jena (si’, quello che fino a qualche anno fa lavorava per il Manifesto) su La Stampa del 22 aprile?

E’ proprio vero che gli immigrati fanno i lavori che noi italiani facevamo una volta ma che ora consideriamo troppo faticosi e umilianti: puliscono i cessi, lavano i vetri, costruiscono i palazzi, accudiscono i vecchi, cucinano, servono a tavola, stuprano…


Ronettes – Be My Baby

Posted: Aprile 22nd, 2008 | Author: | Filed under: Piccole gioie | 2 Comments »

Troppo stanco e troppo ubriaco per aggiornarvi sul film festival o su qualunque altra cosa stia succedendo nel mondo e nella mia vita vi dedico solo una canzone…