Il rigurgito razzista di natale – appuntamento a Verona
Posted: Dicembre 16th, 2011 | Author: porno | Filed under: Appuntamenti | Tags: Circolo Pink, razzismo, rom, Verona | Commenti disabilitati su Il rigurgito razzista di natale – appuntamento a VeronaIL RIGURGITO RAZZISTA DI NATALE…
Ci piacerebbe pensare che il mondo è impazzito, farebbe comodo convincersi che i fatti di Torino e Firenze sono solo il frutto della follia umana o dell’insofferenza nei confronti delle altre etnie, ma non è cosi. I fatti di questi giorni non sono isolati o dettati dalla casualità, colpiscono persone che da anni vivono in Italia sopportando di tutto.
I Rom vengono regolarmente scacciati, quando va bene…
Avvenne anche qui a Verona, ci ricordiamo un passato non troppo lontano nel tempo e nella memoria, fatti bruttissimi ai danni di un popolo che pur essendo in Europa non trova pace né una terra dove fermarsi. Uno dei primi salvataggi a Verona fu alla ex carbonaia a Vr Est, almeno 10 anni fa, arrivammo dopo una segnalazione e trovammo tutto bruciato, non era rimasto nulla. Potemmo fare un unica cosa, portarli via da lì, e li portammo al seminario in disuso. Ma per 40 “salvati”, ce n’erano altre centinaia che vivevano in condizioni indescrivibili, alla Spianà. I tentativi di “reinserimento” della giunta Zanotto, con la creazione dei “campi” di Boscomantico, terminarono con l’insediamento della giunta Tosi.Da li in poi per i Rom veronesi fu un calvario, culminato con la chiusura del campo di Boscomantico e la dura repressione messa in atto, non solo contro i Rom ma contro tutti i “disturbatori del decoro”, da Flavio Tosi, dal suo popolo leghista e dalla Polizia municipale. Ora è come il popolo Rom fosse sparito dalla città, non esistono più, sono tornati a far parte di quel popolo invisibile che anche la nostra società ha contribuito a creare. Forse era quella la volontà non espressa dalla comunità Veronese di quei giorni, che decise in parte di assistere in silenzio e in parte di partecipare attivamente nel mantenre intatta la condizione di un popolo senza nome.
Naturalmente Tosi, il sindaco condannato dalla legge per propaganda di idee razziste, non è l’unico ad averli perseguitati. A dare un valido contributo alla causa razzista è il pregiudizio popolare che vuole i Rom ladri, stupratori, persone dalle quali diffidare se si è semplici cittadini, da perseguitare se si è dei “giustizieri che difendono il proprio paese” come affermano i fatti di Torino dei giorni scorsi.
Poi tutto finisce con le scuse per mezzo stampa e i soliti discorsi istituzionali che non risolvono ma spesso giustificano e attutiscono il “colpo”, perché si tende sempre a relegare i Rom all’ultimo gradino della scala sociale. Fa comodo pensare loro come a dei pericolosi intrusi, è un anestetico della coscienza che permette di bruciare un campo senza pensare che, forse, stai per bruciare vive delle persone.
E che nessuno insinui l’idea che forse non si aspettava altro che una scusa per dare letteralmente fuoco alle micce.
Ci chiediamo di chi sia la responsabilità di tanta violenza razzista, se sia cosi lontano il giorno in cui si imparerà a capirsi e convivere senza dover obbligare il diverso a vivere come noi, a mangiare come noi, vestire come noi, pregare come noi. Chi è diverso fa paura, scatena le più basse violenze umane.Se poi pensiamo a Diop Mor e Samb Modou, i due ragazzi senegalesi ammazzati a Firenze da un estremista di Casa Pound, il quadro è completo. Facciamoli questi nomi inghiottiti dall’anonimato della stampa e delle televisioni italiane. Ripetiamoli perché è importante che si sappia come si chiamavano, chi erano, come vivevano e lavoravano in Italia dove sono morti ammazzati, perché per molti e soprattutto per l’estrema destra, questi son solo dei “negri” da rimandare a casa loro o in fondo al mare che hanno attraversato o nei moderni lager istituziona lizzati dal governo, i CPT. ..
L’assassino che a Firenze ha colpito la comunità senegalese non era un pazzo ne una scheggia impazzita. Era una scheggia sì, ma lucida e perfettamente indirizzata contro un obiettivo. Era un militante gonfio dell’ideologia neofascista e di estrema destra che viene continuamente propagandata, osannata e condivisa giorno dopo giorno negli ambienti di quelle associazioni che si definiscono “politiche e culturali” e sulle quali le istituzioni statali dovrebbero fare un serio pensiero. I cinque arresti di militanti dell’estrema destra, tra cui il veronese Boccacci, immortalato ieri su “L’Arena” a fianco di Andrea Miglioranzi, capogruppo della lista Tosi in consiglio comunale, potrebbero essere un discreto segnale per il risveglio delle coscienze, se non rimanessero affare da magistrati e avvocati.
Casa Pound ora, a proposito dei fatti di Firenze, si ammazza di smentite, prende le distanze e dichiara di non identificarsi in quel gesto ma Gianluca Casseri era uno di loro e nessuna smentita cambierà questo fatto. Casa Pound va chiusa, come molti altri gruppi di estrema destra.
La nostra solidarietà va al popolo Rom e alla comunità senegalese italiana.Invitiamo cittadini/e a partecipare alla manifestazione antirazzista di sabato p.v. alle 15.00 in piazza Bra a Verona.
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