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XXIII GLBT film festival di Torino – secondo giorno – odio i corti?

Posted: Aprile 19th, 2008 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su XXIII GLBT film festival di Torino – secondo giorno – odio i corti?

Oggi, in quel del XXIII GLBT film festival di Torino (vedi puntate precedenti) ho scoperto che odio i corti anche se sarebbe meglio dire che ho odiato i 3 corti che ho visto oggi… in realta’ non li ho neanche odiati, erano semplicemente inutili. Uno era di un regista piuttosto carino e che sembrava pure simpatico, peccato che il suo corto trasudasse noia e dopo i primi 7 minuti non abbia potuto fare a meno di cambiare sala. Altra sala altro regalo: 3 corti d’autore che sembravano il vjset in una discoteca frocia fighetta un po’ underground. Muovere a caso la camera su culi e galli su una colonna sonora di musica classica per me non costituisce un “corto omoerotico”: se non me lo fa drizzare che erotismo e’?

Al che, forse a causa dell’umore della giornata, forse a causa dei due giorni di pioggia, forse per una selezione sbagliata, ho deciso che fosse il caso di desistere passando ad altro decisamente piu’ soddisfacente.

Mi hanno sempre affascinato i Kabuki e quindi non ho potuto fare a meno di assistere alla proiezione di Yukinojo Henge (An Actor’s Revenge), girato da uno dei maestri del cinema giapponese, Ichikawa Kon (regista tra l’altro de L’Arpa Birmana, datato 1963. Il film e’ assolutamente stupendo, intriso di cultura e simbologia giapponese (che purtoppo sono riuscito a comprendere solo in parte) fino all’ultimo sguardo e decisamente interessante soprattutto per lo spirito Bishōnen che vi aleggia e per il protagonista che e’ un Onnagata. Uno sguardo su un mondo particolare in cui sessualita’, genere, socialita’, sensualita’ e capacita’ attoriali si fondono per compiere una terribile vendetta.

Dalla presentazione ufficiale
Mentre è impegnata in un tour con una compagnia di teatro kabuki, Yukinojo incontra i tre uomini che vent’anni prima avevano condotto i suoi genitori al suicidio. Pianifi ca una vendetta: prima seducendoli, poi rovinandoli. Dal regista de L’arpa birmana, uno dei capolavori della storia del cinema.

scheda ufficiale
– scarica il film dalla rete edonkey (emule) utilizzando uno dei seguenti link

ed2k://|file|Yukinojo.henge.(An.Actor's.Revenge,.Kon.Ichikawa.-.1963).avi|735291392|06B74A9F7EE00956527B0626DDF932A7|/

Per riprendermi un po’ dalle atmosfere ipercodificate di Ichikawa Kon sono poi passato ad un altro genio del cinema giapponese, Matsumoto Toshio con Bara no soretsu (Funeral Parade of Roses), uno dei film preferiti di Kubrick e ispiratore di Arancia Meccanica. La storia e’ psichedelica, inquietante e divertente allo stesso tempo, impossibile da descrivere, assolutamente da vedere.

Dalla presentazione ufficiale
Eddie è l’amante di Gonda, padrone del club queer dove lavora.
Il suo passato lo tormenta, il ricordo della madre che brucia il
volto del padre in una fotografia di famiglia lo assilla. Gonda
è conteso anche da Leda, che lavora con Eddie. Il triangolo di
passione è gelosia ha esiti drammatici. Leda muore. Il volto
mancante della foto di famiglia di Eddie è quello di Gonda. Si
scatena l’atroce ricordo dell’uccisione della madre. Il tragico
Epilogo è già scritto.
Ribaltamento dell’Edipo Re, Eddie uccide la madre e giace con
il padre. Tra omaggi a Jaen Genet (il nome del club dove lavora
Eddie) e riferimenti alla protesta studentesca e alla scena artistica più «underground» (l’happening del gruppo Zero Jigen),
Bara no soretsu è una delle pietre miliari del cinema della modernità e ha sicuramente il primato di essere stato il primo film a
rappresentare il mondo queer giapponese. Peter, “hostess” piuttosto noto nella scena notturna di Roppongi, scoperto e voluto
da Matsumoto, apparirà in altri film importanti come Ran di
Kurosawa (nel ruolo del buffone).

scheda ufficiale
– scarica il film dalla rete edonkey (emule) utilizzando uno dei seguenti link

ed2k://|file|Toshio Matsumoto - Bara No Soretsu - Funeral Parade of Roses [1969 - Giappone - 105'].avi|726374312|BF05C86731F7F225519BF45F7A1C5023|/

Dopo una fugace pausa cena mi sono fiondato nuovamente in sala per assistere a quella che e’ stata una delle rivelazioni del giorno: Mala Noche, il primo film di Gus Van Sant. Attori bellissimi e decisamente bravi e una storia semplice e tenera mi hanno cullato tra malinconia, passioni e amicizia nei 78 minuti piu’ travolgenti della serata.
Gus Van Sant mi e’ sempre piaciuto molto e devo dire che il suo esordio era gia’ abbondantemente all’altezza del personaggio. Senza contare la carica erotica sprigionata dai tre protagonisti che da sola vale l’intero film 😀

Dalla presentazione ufficiale
Il primo film di Gus Van Sant, ed anche il primo a vincere il Festival. Un bianco e nero bellissimo, un film sul piacere, l’amore, l’ossessione. Girato a Portland, Walt si innamora di Johnny, teenager messicano e immigrato illegale che lo ricambia, ma non come Walt vorrebbe. Nonostante Walt cerchi, come conseguenza, le attenzioni di Pepper, non riesce a togliersi dalla testa Johnny che diventa una vera e propria fissazione. Mai davvero distribuito in sala e osteggiato nella circolazione, il film è stato recentemente restaurato. Ed è in questa versione che il Festival lo ripropone.

scheda ufficiale
– scarica il film dalla rete edonkey (emule) utilizzando uno dei seguenti link

ed2k://|file|Mala Noche (Gus Van Sant, 1985).avi|735092736|2AA38F67B00AEA128D39325B32A7F2E4|/

Per concludere la serata mi sono lasciato convincere che Lube Job (una commediola americana con una pornostar della Falcon come regista esordiente) non valesse la pena di essere visto nei sui 130 minuti di durata e ho assistito all’ultimo lavoro del regista portoghese Luís Filipe Rocha intitolato A Outra Margem (The Other Side). Nulla di particolarmente eccezionale ma un film tranquillo e comunque godibile per concludere serenamente la serata.

Purtoppo non ho fatto incontri “interessanti” e ho pure scoperto che i bagni del cinema sono tristemente lindi e “benfrequentanti”, una noia mortale… 😉

Ora ovviamente sono in ritardo sulla tabella di marcia, mi fiondo in poltrona che una giornata di cinema mi aspetta!


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