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Gay, Lobby, Destre e Rivoluzione

Posted: Aprile 17th, 2008 | Author: | Filed under: Inutilita' | 2 Comments »

Io sono basito, semplicemente senza parole per la poverta’ di analisi politica di parte del mondo GLBT italiano. Evitero’ quindi ogni commento sullo schifo che mi sono trovato a leggere su uno dei piu’ visitati siti di “informazione” gay italiani sulle strade che la comunita’ dovrebbe prendere in Italia dopo la sconfitta del PD alle ultime elezioni e mi limitero’ a riportare l’articolo nella sua interezza lasciando a voi ogni commento… mi domando solo dove sia andata a finire la spinta rivoluzionaria del movimento se per ottenere diritti basilari viene proposto di collaborare con le destre e con i poli di potere economico e mediatico… E intanto Alessio De Giorgi dalle pagine di gay.it (altro enorme portale di informazione GLBT) dice testualmente

“oggi si sente l’assoluta e inderogabile necessità che il movimento lgbt inizi a parlare col centrodestra italiano. Questa è forse la più importante delle riflessioni che oggi si impongono. Se difatti i primi interessi da tutelare sono i diritti dei gay e delle lesbiche del paese è inserobaile che questo processo politico accada.” – tratto da Adesso i gay sono isolati – gay.it – 16/04/08

Lobby gay, ultima chiamata – gay.tv – di Giuliano Federici

(16/04/2008) Perdere tempo dietro rappresentanti gaylesbo vogliosi di poltrone politiche e istituzionali ha condotto ad una sola deputata esplicitamente gay in Parlamento: bisogna dialogare con tutte le forze politiche e tutte le componenti della nostra società.

Dunque, come si vede, è tutta una questione di lobby. L’idea che la gestione del potere e l’ottenimento di provvedimenti legislativi favorevoli ad un obiettivo, un’esigenza, un diritto, passino solamente attraverso la militanza politica e, aggiungo, istituzionale, è novecentesca, scollata dalla realtà. In realtà, io credo, il lobbying ‘è’ politica. In un senso alto e concreto. Il lobbying sente il respiro delle pieghe della società, attribuisce loro una valenza di schema teorico e poi strategico e si applica per ottenere le richieste esplicite e particolari. Il lobbying è il reticolo che censisce i macro e micro bisogni della società reale. Esso non è rappresentativo nel senso della completezza democratica, come invece lo è nobilmente, magnificamente ed esteticamente il Parlamento. Il lobbying è un po’ più animalesco nello schema della selezione. Filtra meno, molto meno, gli animal spirit della società degli uomini. Nel lobbying non si vota quasi mai per eleggere a maggioranza.
Eppure, in un mondo in cui abbiamo, giustamente, scelto la democrazia come male minore e il capitalismo come fango, orrendo, in cui riusciamo comunque a sguazzare, mantenendoci a galla, il lobbying pare l’unico strumento interlocutorio con cui la politica, nell’epoca della crisi di tutte le forme di rappresentanza, riesca ad adoperarsi per andare dritta alla risoluzione dei problemi. Ovviamente il lobbying, a volte, è al servizio di cause poco nobili. Ma questo è un altro discorso. Antropologicamente, gli uomini sono diversi tra loro, per fortuna.

Invece. A parte il fatto che mi sarei serenamente risparmiato un nuovo governo presieduto in qualità di premier da un cittadino inadatto a tale incarico come Silvio Berlusconi, trovo che finalmente in questo Paese si possa sperare in una normalizzazione delle procedure istituzionali.
Pochi partiti costretti ad ascoltare le lobby! Non solo. Se l’uomo di Arcore lo vorrà, c’è possibilità per una legislatura di riforme istituzionali, alleggerimento fiscale e semplificazione burocratica di cui ogni cittadino italiano potrà a medio e lungo termine giovarsi. Ma a parte questo, credo soprattutto che davanti ai risultati elettorali, sia lampante l’indicazione che gay e lesbiche italiani debbano imparare a fare lobbying. I gay italiani che contano sono parecchi, molti dei quali velati, nascosti. Bisogna cooptarli, renderli partecipi del lobbying, nel caso anche sputtanarli.
Esistono parlamentari gay eletti nel Parlamento che si insedierà a seguito delle elezioni del 13 e 14 Aprile 2008, ai quali va subito lasciato intendere che la lobby non si farà tanti scrupoli a tirarli in ballo. Insomma, è un mondo sporco, con pochi scrupoli. Perdere tempo dietro rappresentanti gaylesbo vogliosi di poltrone politiche e istituzionali ha condotto ad una sola deputata esplicitamente gay in Parlamento. Che poi, anche se fossero stati dieci anziché uno, cosa se ne avremmo cavato? Solo poltrone per quei dieci!
Invece, prendete la piccola, piccolissima e ancora acerba pattuglia di media gay. Pochi, sgangherati, provinciali e tutto il resto. Eppure, quante masse di ragazze e ragazzi hanno preso coscienza e si sono avvicinati ai temi che riguardano la propria condizione pubblica grazie alla sgangherata, provinciale pattuglia di media gay italiani! Soprattutto perché i nuovi media danno poi voce alla base. Ascoltano e danno risonanza al respiro di quella piega gay della società, che ha esplicite e particolari richieste.
Ho grande rispetto per la centralità del Parlamento nella gestione della Cosa Pubblica, sancita dalla Costituzione. Al contempo trovo naturale che gli Italiani con le ultime elezioni abbiano reso le due Camere agili, composte di pochi gruppi di parlamentari. Tanto più che nel nostro sistema vige il bicameralismo perfetto (che francamente spero Berlusconi & C. si apprestino a spazzare via con una riforma votata anche dalla sponda Pd). Ecco: è venuto il tempo delle lobby. Lasciare alla deriva quei furbacchioni esponenti LGBT che pensano di poter continuare a sguazzare nella politica, agitando i diritti gay come bandiera della propria battaglia e iniziare a dialogare con tutte le forze politiche, tutti i settori dell’economia e della comunicazione. Questo, io credo, sia giusto fare per gay e lesbiche italiani.


2 Comments on “Gay, Lobby, Destre e Rivoluzione”

  1. 1 FikaSicula said at 5:58 am on Aprile 17th, 2008:

    complimenti!
    e come li lobbizzano i parlamentari di destra nei pride? oppure ritengono che i pride non si devono più fare?

    è da un bel po’ che io dico che pur di avere qualche diritto certe rappresentanze venderebbero pure sua sorella (vedi pacchetto sicurezza in cambio dell’emendamento sull’omofobia che non è stato fatto e vedi il totale disinteresse sulle questioni dei diritti violati delle donne etc etc…)

    però con questi pezzi davvero hanno toccato il fondo.
    grazie di questo spunto. credo che ci scriverò su qualcosa … più tardi.

    :*

  2. 2 porno said at 1:03 pm on Aprile 17th, 2008:

    fikasicula, attacchi al pride ce ne sono sempre stati su entrambi i siti sia da parti degli utenti sia, piu’ velati, da parte dei proprietari. Il pride viene accusato di non essere “europeo” e di essere troppo “sinistro”…

    Se cerchi un po’ nei loro archivi ne troverai delle belle…