Use your widget sidebars in the admin Design tab to change this little blurb here. Add the text widget to the Blurb Sidebar!

Vera e Libera Arduino, partigiane

Posted: Aprile 26th, 2007 | Author: | Filed under: Libri e racconti | 4 Comments »
Partigiane

Una folla di uomini, di donne, di ragazzi e’ radunata dinanzi al Cimitero generale. Si vuole rendere l’estremo saluto ai feretri di Vera e Libera Arduino, assassinate dai nazifascisti. Molti fiori. Le donne vengono con degli evidenti simboli comuni: mazzi di fiori, corone con scritte, tutte con qualcosa di rosso. Alle nove e un quarto, invece dei feretri arrivano tre camion, a una velocita’ tale che pare non si debbano fermare: invece si bloccano i freni davanti alla porta e dalle macchine saltano a terra agenti armati di mitra, in borghese. Sparano dei colpi in aria, ed intimano alla folla di rimanere ferma. Qualcuno fugge nell’interno del cimitero, i piu’ vengono bloccati dai mitra degli sbirri, vengono perquisiti i chioschi, le baracche delle fioraie, la chiesa, molti campi del cimitero.

Separati gli uomini dalle donne, viene caricato un primo camion di uomini, il camion parte, gli uomini presi sono calmi e sorridenti e vengono salutati da tutta la folla. Una donna manifesta ad alta voce lo sdegno di tutte. Intanto gli sbirri continuano a “selezionare”. Ma la loro faccia di galeotti, il sudore che gronda dalla fronte, i loro ordini urlati non impressionano molto. Il popolo non ha paura perche’ si sente forte, si sente solidale: la paura si legge invece sui volti di questa gentaglia armata di mitra che sfoga il suo livore sui fiori, sui nastri tricolori, sulle donne inermi e sui ragazzi. E tra le donne, una giovane ha un atteggiamento magnifico. Si frappone tra lo sbirro e la donna presa di mira, e con parole di fuoco bolla l’infamia fascista. Di fronte a tanto coraggio quasi inaudito di una ragazza che urla il suo disprezzo e il suo odio alla repubblica, al fascismo, e lo urla sul viso di un repubblichino armato, lo stesso agente rimane sbalordito e lascia la preda.

Le donne mantengono quasi tutte un contegno assai calmo. Qualcuna, gettata contro il muoro violentemente, mani in alto, stringe ancora il suo mazzo di fiori e non lo lascia per nessun motivo. All’arrivo dei feretri si vuole accogliere in ginocchio Vera e Libera, eroine cadute nelal lotta.

I fascisti arrivano e caricano i dimostranti e li portano nella lugubre caserma di via Asti. Interrogatori, pressioni, non demoralizzano ne’ uomini ne’ donne. Nelle fabbriche la notizia del nuovo sopruso indigna e mette in movimento i lavoratori. Molte officine sospendono il lavoro il giorno stesso per protesta.

Nel silenzio risuonano i nomi di Vera e Libera Arduino, scolpiti per sempre nel cuore di colore che amano la liberta’.

“La difesa della lavoratrice”, giornale clandestino, 17 marzo 1945, Torino

Vera Arduino, nata il 15 gennaio 1926 a Torino era operaia alla Wamer, partigiana comunista nella XX brigata SAP (Squadre di Azione Patriottica)
Durante la resistenza fede parte dei primi gruppi di “difesa della donna”. Creo’ nella Barriera di Milano a Torino il “Gruppo delle Donne della Resistenza”. Svolse ruolo di staffetta con i partigiani di montagna

Libera Arduino, nata il 13 settembre 1929 a Torino era operaia in una piccola industria meccanica, la Castagno, partigiana comunista nella XX brigata Pino Casana. Insieme alla sorelal e al padre milito’ nel movimento antifascista, in particolare fu di grande aiuto alla sorella nella fondazione dei gruppi femminili della Barriera di Milano. Svolgeva servizio di assistenza: cercava le madri dei partigiani e portava loro quel poco che si poteva, conforto e notizie dei figli.

La sera del 12 marzo 1945 furono entrambe prelevate da casa, dalle brigate nere, insieme al padre, al fidanzato di Libera (Aldo De Carli), a Rosa Ghizzone e suo marito, e portate sul ponte del canale Pellerina furono trucidate insieme al padre. (Rosa riusci’ a scappare anche se mori’ poco dopo per le violenze subite, suo marito e Aldo furono invece uccisi al Valentino).

I cadaveri vennero buttati al fiume e i repubblichini tentarono di nascondere il crimine commesso. Quando qualche giorno dopo ritrovarono le salme la stampa fascista disse che si trattava di un “delitto comune”, i repubblichini fecero circolare la voce che le due ragazze erano spie di Mussolini uccise dai partigiani. Ma la madre e la massa lavoratrice seppero riconoscere le salme e allora si organizzarono i funerali per il 16 marzo successivo.

Episodio indelebile nella memoria, furono i funerali che si trasformarono in una manifestazione spontanea di donne e operai, accorse/i a portare il saluto alle sorelle della Resistenza

“Le sorelle Arduino…”, volantino distribuito dal Collettivo Femminista Rossefuoco, 25/04/07, Torino

4 Comments on “Vera e Libera Arduino, partigiane”

  1. 1 vera bessone said at 5:50 pm on Aprile 29th, 2007:

    Grazie alle compagne e ai compagni che non dimenticano Vera e Libera, sorelle di mia madre Bruna. Purtroppo non vivo a Torino e fatico a rimanere in contatto, ma la mia e-mail è verabessone@libero.it GRAZIE vera

  2. 2 porno said at 6:20 pm on Aprile 29th, 2007:

    Ciao Vera, ho scoperto solo pochi giorni fa le vicende delle sorelle Arduino grazie alle compagne del collettivo femminista Rosse Fuoco di Torino e ho pensato fosse importante condividerne con i lettori di questo blog il ricordo. In questo periodo storico credo sia particolarmente importante mantenere viva la memoria e gli esempi di lotta, per trarne esempio e forza nella lotta quotidiana che ognuno di noi deve portare avanti, in forme e modi diverse, contro nuovi e vecchi fascismi. Puoi trovare l’indirizzo email delle rossefuoco per contattarle direttamente su questa pagina http://www.ecn.org/askatasuna/rossefuoco.htm

    Durante il 25 aprile era stato anche distribuito un altro volantino contenente maggiori informazioni sulle sorelle Arduino ma era troppo lungo e non l’ho copiato sul blog. Se volessi averlo puoi richiederlo direttamente alle rossefuoco e sono sicuro te lo faranno avere senza alcun problema.

    Se non dovesse funzionare l’indirizzo email fammelo sapere che provo a recuperare un loro indirizzo aggiornato.

    Se passi da queste parti fammelo sapere che sara’ piu’ che un piacere conoscerti 😀

  3. 3 vera bessone said at 7:32 pm on Aprile 30th, 2007:

    GRAZIE! Cercherò di mettermi in contatto con il collettivo. Io e i miei fratelli vorremmo fare anche un sito su Vera e Libera così da raccogliere lì il materiale che viene prodotto. Siamo in contatto con una bravissima insegnante dell’Istituto Vera e Libera Arduino di Torino, che promuove tra gli studenti i valori della Resistenza e ha “scovato” mia madre a Rimini, e con qualche partigiano dell’Anpi del Martinetto. Sapere che ci sono ragazzi del centro sociale e non solo che le ricordano ci aiuta a non sentirci troppo lontani. E per fortuna internet aiuta me a scoprire un po’ di quello che viene fatto. Ho trovato anche una piazza a loro dedicata nel Comune di Vittoria in Sicilia… I valori della Resistenza arrivano lontano! Ciao! vera

  4. 4 finazio said at 7:16 pm on Maggio 1st, 2007:

    Grazie per averle ricordate