L’ennesima violenza sulle donne nel Centro di identificazione ed espulsione di Bologna
Posted: Novembre 26th, 2011 | Author: porno | Filed under: Repressione | Tags: Adama, Bossi, carabinieri, carcere, CIE, donne, Fini, migranti, violenze | Commenti disabilitati su L’ennesima violenza sulle donne nel Centro di identificazione ed espulsione di BolognaDa Migranda l’ennesima testimonianza dell’orrore quotidiano della leggi Bossi-Fini e dei CIE.
Pubblichiamo questo appello in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Per adesioni scrivete a migranda2011@gmail.com
Adama è una donna e una migrante. Mentre scriviamo, Adama è rinchiusa nel CIE di Bologna. È rinchiusa in via Mattei dal 26 agosto, quando ha chiamato i carabinieri di Forlì dopo essere stata derubata, picchiata, stuprata e ferita alla gola con un coltello dal suo ex-compagno. Le istituzioni hanno risposto alla sua richiesta di aiuto con la detenzione amministrativa riservata ai migranti che non hanno un regolare permesso di soggiorno. La sua storia non ha avuto alcuna importanza per loro. La sua storia – che racconta di una doppia violenza subita come donna e come migrante – ha molta importanza per noi.
Secondo la legge Bossi-Fini Adama è arrivata in Italia illegalmente. Per noi è arrivata in Italia coraggiosamente, per dare ai propri figli rimasti in Senegal una vita più dignitosa. Ha trovato lavoro e una casa tramite lo stesso uomo che prima l’ha aiutata e protetta, diventando il suo compagno, e si è poi trasformato in un aguzzino. Un uomo abile a usare la legge Bossi-Fini come ricatto. Per quattro anni, quest’uomo ha minacciato Adama di denunciarla e farla espellere dal paese se lei non avesse accettato ogni suo arbitrio. Per quattro anni l’ha derubata di parte del suo salario, usando la clandestinità di Adama come arma in suo potere.
Quando Adama ha dovuto rivolgersi alle forze dell’ordine, l’unica risposta è stata la detenzione nel buco nero di un centro di identificazione e di espulsione nel quale potrebbe restare ancora per mesi. L’avvocato di Adama ha presentato il 16 settembre una richiesta di entrare nel CIE accompagnato da medici e da un interprete, affinché le sue condizioni di salute fossero accertate e la sua denuncia per la violenza subita fosse raccolta. La Prefettura di Bologna ha autorizzato l’ingresso dei medici e dell’interprete il 25 ottobre. È trascorso più di un mese prima che Adama potesse finalmente denunciare il suo aggressore, e non sappiamo quanto tempo occorrerà perché possa riottenere la libertà.
Sappiamo però che ogni giorno è un giorno di troppo. Sappiamo che la violenza che Adama ha subito, come donna e come migrante, riguarda tutte le donne e non è perciò possibile lasciar trascorrere un momento di più. Il CIE è solo l’espressione più feroce e violenta di una legge, la Bossi-Fini, che impone il silenzio e che trasforma donne coraggiose in vittime impotenti.
Noi donne non possiamo tacere mentre Adama sta portando avanti questa battaglia. Per questo facciamo appello a tutti i collettivi, le associazioni, le istituzioni, affinché chiedano la sua immediata liberazione dal CIE e la concessione di un permesso di soggiorno che le consenta di riprendere in mano la propria vita.
Migranda
Associazione Trama di Terre
Associazione donne senegalesi – Bologna
Annamaria Rivera – attivista antirazzista e antropologa (Università di Bari)
Tiziana Dal Pra
Katia Zanotti – Bologna
Luciana Menna
Antonella Pietta – Brescia
Alisa Del Re – Università di Padova
Barbara Romagnoli
Francesca Koch – presidente Casa internazionale delle Donne di Roma
Alessandra Ciurlo
Alessia Montuori – Associazione Senzaconfine Roma
Isabella Peretti – Donne contro il razzismo, Casa internazionale delle donne
Maria I. Macioti – Università di Roma, La Sapienza
Anna Borghi – Università di Bologna
Monica Lanfranco – giornalista e formatrice, rivista MAREA
Gloria Miserocchi – Forlì
Giovanna Cavatorta – dottoranda Università di Padova
Vincenza Perilli
Movimento femminista proletario rivoluzionario
Comunicattive – Bologna
Coordinamento migranti Bologna e provincia
(s)Connessioni precarie
Carlo Cartocci
Peppe Palmisano – Locorotondo
Pippo Fecondo
Giulio Bonelli – Trieste
LasciateCIEntrare
Giovanni Tasco
Agostino Strana
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