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Repressione a Torino: chiusura della sauna gay Antares e spettacolizzazione mediatica

Posted: Aprile 26th, 2008 | Author: | Filed under: Repressione | 2 Comments »

Nei giorni scorsi, neanche troppo casualmente proprio in concomitanza con il XXIII GLBT Torino Film Festival e con il 25 aprile, in quel di Torino e’ stata fatta irruzione in una storica sauna gay (attiva fin dagli anni ’80) ed e’ stato contestato al titolare l’agevolazione della prostituzione poiche’ all’interno del locale su 30 persone presenti, tutte maggiorenni, 6 hanno dichiarato di fare marchette di propria spontanea volonta’ e senza dare al proprietario un singolo euro. Alcuni di questi ragazzi erano migranti senza permesso di soggiorno ed e’ stato loro consegnato il foglio di via.

Una notizia di per se’ estremamente banale e che si e’ conclusa con una singola denuncia per un reato minore (aver fatto finta di non vedere che nel proprio locale qualcuno si prostituiva) e che la magistratura dovra’ eventualmente confermare durante il processo. Nessun altro e’ stato denunciato essendo l’esercizio della prostituzione e l’utilizzo di tali servizi perfettamente legale in Italia e non punibili ne’ i prostituti ne’ i clienti.

La cosa a mio parere grave e’ che in seguito a questa operazione di polizia la questura ha deciso di convocare una enorme conferenza stampa (neanche avessero arrestato uno stragista ricercato a livello internazionale) distribuendo ai giornalisti filmati e fotografie del blitz e divulgando dettagli personali su molte delle persone trovate all’interno della sauna (che ricordiamo non facevano nulla di illegale e non hanno ricevuto alcuna denuncia) quali la professione o l’appartenenza politica. Per i tre giorni successivi (e ancora oggi) la notizia ha occupato le prime pagine dei giornali locali ed ha avuto anche enorme risalto sulle pagine nazionali (La Stampa in primis) con toni a dir poco morbosi e con la divulgazione di dettagli che in alcuni casi rendono abbastanza facile intuire i nomi dei personaggi coinvolti.

La notizia ha assunto contorni grotteschi e ha avuto risalto anche sui telegiornali e sugli altri media.

Una rassegna stampa parziale sugli orrendi articoli usciti sui giornali (tra cui alcuni firmati da Lodovico Poletto e Massimo Numa ben noti sul territorio per essere dei grandi amanti e ottimi supporter delle veline della questura):

Rassegna stampa sauna Antares 1
Rassegna stampa sauna Antares 2
Rassegna stampa sauna Antares 3
Rassegna stampa sauna Antares 4
L’intervista al proprietario della sauna

Di seguito il comunicato stampa del circolo Maurice sull’argomento che mi sento di condividere pienamente.

Azioni simili si sono gia’ verificate in altre citta’ (e sono certo si ripeteranno in futuro), sarebbe interessante monitorarle e segnalarle per capire come si muove la repressione su queste tematiche. Se avete qualche segnalazione potete usare i commenti o scrivermi in privato

COMUNICATO STAMPA: stop alle azioni moralizzatrici, criminalizzanti e di spettacolarizzazione

In merito all’enorme rilevanza data dai mezzi d’informazione al blitz delle forze dell’ordine nella sauna Antares di Torino, esprimiamo sconcerto e rabbia per la criminalizzazione mediatica dei rapporti di prostituzionetra maggiorenni consenzienti. Anche in questo caso notiamo l’ipocrisia “del ben pensante”: rammentiamo che in Italia, per fortuna, la prostituzione non è reato e la sua numerossissima clientela comprende persone di ogni estrazione sociale, orientamento politico e sessuale (giornalisti e politici compresi).

La morbosa attenzione dei media sulla vicenda ci appare chiaramente intimidatoria e criminalizzante nei confronti di persone, anche migranti, che nello loro libertà e consapevolezza, spesso aldilà di condizioni economiche di necessità, scelgono di esercitare più o meno occasionalmente tale professione. Pensiamo inoltre sia in atto un tentativo di criminalizzazione dei luoghi d’incontro gay che non funzionano esclusivamente- e neanche prevalentemente- come luoghi di prostituzione, ma vengono frequentati al fine di incontri sessuali in assenza di scambio di denaro. Condivisibile o meno, la possibilità di frequentare tali spazi di socialità rientra nel campo della libertà personale, tanto più che la loro esistenza risponde ad una richiesta di libertà da parte della comunità glbt, per incontrarsi senza interferenze, pregiudizi e discriminazioni. Notiamo inoltre una sospetta coincidenza tra ciò che è accaduto e lo svolgimento in questi giorni a Torino di uno delle più grandi festival di cinema gay, lesbico, bisessuale e transessuale (glbt) del mondo, quasi a voler offuscare il sempre più grande successo di una delle manifestazioni culturali di riferimento per la comunità glbt nella nostra città e non solo.

Riteniamo infine molto grave la gratuita spettacolarizzazione dell’azione moralizzatrice voluta dalle forze dell’ordine, attuata attraverso la convocazione di una conferenza stampa (e la distribuzione anche di un video), come si trattasse di uno dei peggiori crimini possibili. L’unico reato ipotizzato, infatti, sarebbe l’agevolazione della prostituzione attribuito ad un singolo individuo, fatto che- tra l’altro- toccherà alla magistratura eventualmente accertare. Non vorremmo che questo episodio rappresentasse l’aperitivo di un nuovo clima di intolleranza destinato a prodursi nel dopo elezioni, in cui hanno ottenuto un buon successo forze politiche che manifestano esplicitamente posizioni omofobe e transfobiche.

In alcuni resoconti giornalistici inoltre si elencano tra i fruitori persone di cui vengono presentati dati biografici decisamente caratterizzanti, ai limiti della violazione della privacy. Nessuno ha però rilevato che se questi “identikit” corrispondessero al vero potrebbero risultare coinvolti figure religiose e politiche che fanno riferimento a posizioni decisamente “antigay”: troverebbe così conferma che molto spesso l’omofobia più smaccata viene proclamata da chi non ha il coraggio di vivere apertamente la propria omosessualità e ne allontana il fantasma attraverso la condanna di coloro che invece rivendicano il diritto a una libera espressione.

Ufficio Stampa
Circolo di cultura gay, lesbica, bisessuale, transgender Maurice
3357167890


2 Comments on “Repressione a Torino: chiusura della sauna gay Antares e spettacolizzazione mediatica”

  1. 1 Ruggero said at 9:28 am on Maggio 2nd, 2008:

    Ciao ragazzi, sono di Torino e qualchè volta anche io sono andato alla sauna in questione, sì, è vero, c’èrano dei bei ragazzi che dopo 2 parole si offrivanno a venire a letto in cambio di soldi, ma come ho potuto notare, tutto succedeva all’insaputa dei titolari del locali e anche all’insaputa di altri clienti, cioè, con molta discrezione..ma il problema non è quello secondo me, è che sta iniziando una nuova fase di repressione nei confronti dei gay, oggi è l’antares, domani un’altra sauna, magari per motivi diversi..e così pian piano, chiuderanno tutti i locali gay..con calma, in silenzio e ci troveremmo privi dei nostri diritti come cittadini, ricordiamoci Rocco Butiglione, che al parlamento europeo classificava i gay come malati, e adessso sarà al governo con Berlusca..brutto segno ragazzi..molto brutto….

  2. 2 porno said at 1:04 pm on Maggio 2nd, 2008:

    Ruggero, hai perfettamente ragione. Tra l’altro ci sono altri aggiornamenti sulla repressione a Torino nei confronti dei locali gay, appena ho tempo pubblico un post sull’argomento